Roma, 30 lug. (AdnKronos Salute) - E' una domanda che molte persone si fanno a un certo punto della loro vita: quando dovrei iniziare a mettere su famiglia? Se si è sicuri del numero di bambini che si desidera, del fatto che in caso di insuccesso si prenderebbe, o meno, in considerazione la fecondazione in vitro, un modello computerizzato (chiamato 'Fertility Calculator') può suggerire quando provare ad avere il primo bebè. A metterlo a punto gli esperti della Erasmus University di Rotterdam in collaborazione con altri atenei.
Sareste felici con un solo figlio? Il modello consiglia di iniziare dai 32 anni di età per avere una possibilità del 90% di realizzare il proprio sogno, senza bisogno di fecondazione in vitro. Il sogno di una casa con almeno 3 figli, invece, comporta che bisogna partire a 23 anni per avere le stesse possibilità di successo. Se si attende fino ai 35, le chance calano al 50%. I suggerimenti sono basati su dati generali e, avvertono gli esperti, naturalmente le cose non sono così semplici nella vita reale.
Ma l'idea dietro questo progetto è quella di aiutare le persone a prendere una decisione condensando tutte le informazioni essenziali in una forma accessibile. "Abbiamo cercato di colmare l'anello mancante nel processo decisionale", spiega il ricercatore Dik Habbema. "Mio figlio ha 35 anni e molti dei suoi amici sono ancora indecisi su quando avere figli, perché ci sono così tante cose che vogliono fare", racconta.
Uno scenario ormai familiare a molti italiani: l'età media in cui si ha il primo figlio è lievitata negli ultimi 40 anni. E' di 28 nel Regno Unito e ha raggiunto e superato quota 30 in Italia, Spagna e Svizzera. Negli Stati Uniti, il tasso di natalità fra i 20enni ha toccato il minimo storico, mentre le cifre per gli 'over 35' sono sensibilmente aumentate.
Il nuovo modello, che di sicuro interessa più le donne, che hanno meno tempo a disposizione per riprodursi, incorpora dati provenienti da studi che hanno valutato come la fertilità diminuisce naturalmente con l'età nel corso degli anni, e anche quelli sui tassi di successo della procreazione medicalmente assistita. Si basa sulle medie e quindi non può applicarsi a tutti, ma potrebbe essere molto utile, dice David Keefe della New York University Langone Medical Center, "perché diffonde alcune statistiche che molte persone non conoscono".
Alcuni dei risultati messi nero su bianco fanno riflettere: ad esempio, secondo il modello, la gravidanza rimane un'opzione praticabile per le donne anche dopo i 40 anni, con la possibilità di concepire di circa il 50%.
All'altro estremo, l'età di partenza considerata, i 23 anni, troppo precoce per una generazione che ormai attende almeno i 30 anni prima di iniziare a prendere in considerazione a una famiglia. E ancora, si scopre che se si desiderano due figli, a 34 anni si ha il 75% di probabilità di coronare il sogno senza ricorso a Ivf, mentre è necessario un anno in più per completare il progetto familiare con la fecondazione in vitro. Se ci si accontenta del figlio unico, secondo il modello si ha tempo fino a 42 anni per avere 50% delle chance anche per vie naturali.