Venerdì 10 dicembre l'immunologo Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases statunitense, ha tenuto una conferenza ad Harvard dal titolo "COVID-19: Lessons Learned and Remaining Challenges" (COVID-19: le lezioni che abbiamo imparato e le sfide che rimangono da affrontare). Fauci ha parlato della pandemia e di quanto ci ha insegnato, concentrandosi in particolare sull'ultima carta giocata dal virus, quella della variante Omicron.
L'arrivo di Omicron. Fauci ha confermato che, dagli studi condotti finora, Omicron sembra diffondersi più velocemente di Delta, la variante per ora prevalente. Mentre Delta ha un tempo di raddoppio dei contagi tra gli undici giorni e le due settimane, quello di Omicron è di tre giorni: «È solo questione di tempo prima che la nuova variante diventi dominante negli Stati Uniti», ha dichiarato.
Una buona notizia c'è, ed è che le infezioni sembrano essere meno gravi rispetto a quelle causate dalla variante Delta: a parità di casi, in Sudafrica e in Regno Unito (dove Omicron è più diffusa) i ricoverati con Omicron sono meno, la loro degenza è più breve e l'ossigeno supplementare meno necessario. Ciò che preoccupa però è il rischio di reinfezioni - triplo rispetto a Delta -, ovvero che persone vaccinate o che si erano contagiate in passato possano contrarre nuovamente la covid.
L'importanza dei vaccini. Una soluzione per proteggerci da questa nuova variante sembra esserci, e verrebbe ancora una volta dai vaccini: dai primi dati, sembra che il richiamo aiuti a far aumentare la quantità di anticorpi neutralizzanti, che diminuiscono cinque-sei mesi dopo avere completato il ciclo vaccinale. «Con il richiamo dovremmo essere abbastanza protetti contro Omicron», sottolinea Fauci.
Il coronavirus della covid è difficile da tenere a bada, perché un terzo degli infetti è asintomatico e quasi il 60% dei contagi deriva da pazienti asintomatici (o presintomatici), spiega Fauci. L'unico strumento di protezione, insieme a mascherine e distanziamento sociale, rimane il vaccino: «una persona non vaccinata rischia nove volte di più di contrarre la covid, undici volte di più di venire ricoverata e quattordici volte di più di morire rispetto a un vaccinato», ha dichiarato l'immunologo.
Sul futuro. Per quanto riguarda il futuro della pandemia, Fauci concorda con chi vede difficile un'eradicazione del virus: «Il nostro obiettivo a breve termine dev'essere ridurre i contagi e le morti per riprendere una vita normale», afferma, ammettendo tuttavia che non esiste un modo per dare una misura a "un livello di controllo accettabile".