Un additivo chimico rende meno dannosi i grassi di una dieta a base di hamburger e patatine.
Sfortunatamente i grassi di patatine e hamburger non vanno nei posti giusti, come sembrano far intendere i costumi di queste due giovani. |
Hamburger per cavie. Wallace Yokoyama ha alimentato per 4 settimane un gruppo di cavie con una dieta il cui contenuto calorico derivava per il 38% da grassi, esattamente come il tipico menù di un fast food. Un secondo gruppo di animali è stato invece nutrito in modo più equilibrato, con un apporto calorico da grassi dell'11%. Alla fine del periodo, mentre il primo gruppo di animali era diventato insulino-resistente (una fase che precede lo sviluppo del diabete di tipo II), il secondo era ancora in ottima salute.
L'esperimento è stato ripetuto aggiungendo alla dieta del primo gruppo di animali una sostanza nota come idrossipropilmetilcellulosa (HPMC): dopo le 4 settimane di alimentazione supergrassa gli animali che avevano assunto l'HPMC erano ancora perfettamente sani.
Grassi dirottati. Secondo i ricercatori l'HPMC è in grado di favorire il transito dei grassi verso il tessuto adiposo, il loro naturale luogo di stoccaggio. Durante un pasto al fast food, una gran quantità di grassi viene introdotta nell'organismo in pochi minuti. Tali sostanze invece che andare nei tessuti adiposi, vengono dirottate verso cuore, fegato e pancreas, dove creano ingenti danni alle cellule e favoriscono lo sviluppo di malattie come il diabete.
Basterebbero 5 grammi di HPMC per rendere hamburger e patatine molto meno dannosi, ma prima di sperimentare tale sostanza sull'uomo serviranno studi più approfonditi. Nel frattempo, per conservarsi in salute, è ancora necessario ricorrere ai vecchi metodi: dieta equilibrata e un po' di sport.
(Notizia aggiornata al 16 marzo 2005)