Milano, 24 set. (AdnKronos Salute) - In arrivo in Italia una nuova terapia sottocutanea per combattere la forma più comune di sclerosi multipla, quella recidivante remittente che colpisce l'80% dei circa 75 mila pazienti registrati nel nostro Paese, in crescita al ritmo di 2 mila all'anno. Il trattamento, a base di peginterferone beta-1a, è stato recentemente approvato dall'Aifa e sarà inserito nei prontuari terapeutici regionali. Fra le peculiarità della terapia, presentata oggi a Milano durante un incontro promosso da Biogen, c'è la semplificazione del trattamento. Rispetto alle attuali terapie con interferone, che si somministrano settimanalmente o più volte alla settimana, il nuovo farmaco viene assunto con iniezione sottocutanea una volta ogni 2 settimane, per un totale di 26 iniezioni all'anno.
I dati dello studio clinico 'Advance' - ricordano gli esperti - mostrano l'efficacia e la sicurezza della nuova terapia che ha evidenziato una riduzione significativa delle recidive, della progressione della disabilità e del numero di lesioni osservate alla risonanza magnetica e correlate alla malattia, rispetto al gruppo trattato con placebo. Sempre rispetto ai controlli, i dati evidenziano anche un aumento della percentuale di pazienti senza alcuna evidenza di attività di malattia a un anno.
"La minore frequenza di somministrazione del nuovo trattamento con peginterferone beta-1a è resa possibile dal processo di pegilazione, che aumenta l'emivita del farmaco e garantisce un effetto terapeutico più duraturo - spiega Diego Centonze, responsabile Centro sclerosi multipla dell'università Tor Vergata di Roma-Istituto neurologico mediterraneo Neuromed di Pozzilli (Isernia) - Si tratta del primo interferone pegilato disponibile per il trattamento della sclerosi multipla recidivante remittente e la somministrazione ogni 2 settimane permette la semplificazione della terapia e un minore impatto sulla vita dei pazienti. Ci auguriamo che questo possa contribuire a ridurre i problemi di aderenza al trattamento, che purtroppo si riscontrano in molti pazienti e che incidono negativamente sull'esito del percorso terapeutico".
Antonio Bertolotto, direttore Neurologia 2-Cresm (Centro riferimento regionale sclerosi multipla) dell'Aou San Luigi di Orbassano (Torino), afferma: "Nonostante l'avvento di nuove terapie orali, l'interferone rimane un'opzione terapeutica attuale e importante, che risponde al bisogno di terapie efficaci e sicure nel breve, ma anche nel lungo termine. I dati dello studio Advance hanno evidenziato che il profilo di sicurezza e tollerabilità del peginterferone beta-1a sono in linea con le altre terapie a base di interferone utilizzate per la sclerosi multipla. Il nuovo farmaco è l'unico interferone pegilato approvato per il trattamento di persone adulte con diagnosi di sclerosi multipla recidivante remittente e i dati clinici che abbiamo a disposizione dimostrano che la sua azione può ridurre significativamente l'attività di malattia".