Milano, 8 set. (AdnKronos Salute) - Ogni anno 100 mila persone muoiono avvelenate dal morso di un serpente, e oltre 30 mila vittime si concentrano nell'Africa sub-sahariana dove i decessi sono all'incirca pari alle vite stroncate dalla meningite. Per effetto del morso, inoltre, 400 mila persone all'anno rimangono sfigurate o disabili in modo permanente. Medici senza frontiere, in occasione di un simposio internazionale sul tema in corso a Basilea, lancia l'allarme su "una delle emergenze di salute pubblica più trascurate" e segnala che le scorte dell'antidoto salvavita finiranno entro meno di un anno.
"Il 'FAV-Afrique' dell'azienda farmaceutica Sanofi - spiega la Ong - è l'unico antidoto che si è dimostrato sicuro ed efficace, ma purtroppo l'azienda" farmaceutica francese "ha chiuso la produzione l'anno scorso e l'ultimo stock si esaurirà a giugno 2016".
"Il trattamento antiveleno può costare fino a 250-500 dollari a persona, l'equivalente di 4 anni di salario nei Paesi interessati", sottolinea Msf che solo l'anno scorso ha curato "circa 400 persone a Paoua, in Repubblica Centrafricana, e oltre 300 ad Agok nel Sud Sudan". L'organizzazione umanitaria chiede alla comunità scientifica globale "azioni serie e rapide per garantire la disponibilità di antidoto e trattamento".