Se siete tra le persone che tendono a dimenticarsi di assumere le pastiglie per la pressione giornalmente, sono in arrivo buone notizie per voi: uno studio pubblicato su Advanced Materials ha presentato una nuova tecnologia che sopperirà a queste dimenticanze. Sarà necessaria una sola iniezione all'inizio del trattamento e microparticelle piene di farmaco faranno il resto, rilasciando quest'ultimo nell'organismo quando necessario. «Si stima che la metà delle persone che soffre di malattie croniche non assuma i farmaci correttamente: con questo metodo basterà un'iniezione, e saranno a posto per i mesi a venire», spiega Kevin McHugh, uno degli autori.
La tecnologia. L'idea di incapsulare farmaci in microparticelle che si dissolvono con il tempo non è nuova, ma questa tecnologia è molto più avanzata e versatile delle precedenti. Si chiama PULSED (da Particles Uniformly Liquified and Sealed to Encapsulate Drugs) e usa la stampa 3D ad alta risoluzione e la soft-litografia (un insieme di tecniche litografiche che utilizzano materiali elastomerici, quindi morbidi) per produrre una serie di oltre 300 microparticelle cilindriche biodegradabili e atossiche, sufficientemente piccole da poter essere inoculate attraverso un'iniezione.
Questi minuscoli cilindri sono fatti di un polimero chiamato PLGA, molto usato nei trattamenti clinici medici. Una volta riempiti con i farmaci, possono rilasciare le dosi necessarie più o meno velocemente: basta definire la velocità di dissoluzione delle microparticelle cilindriche regolando la "ricetta" del PLGA. Il rilascio può durare da 10 giorni a cinque settimane.
Problema risolto. Il principale problema, con tecnologie simili utilizzate in passato, era costituito dal fatto che la prima dose rilasciata era molto consistente, mentre le altre erano mano a mano più scarse. «La maggior parte delle volte questo è un grosso problema, o perché una dose troppo alta il primo giorno può risultare tossica, o perché ricevere una dose troppo scarsa dopo pochi giorni riduce l'efficacia del trattamento», spiega McHugh. Con la nuova tecnologia, è possibile adattare le microparticelle affinché rilascino tutte le dosi nella stessa quantità, consentendo un trattamento efficace e sicuro.
Vaccini e cancro. L'idea del progetto è nata pensando ai vaccini, in particolare alle somministrazioni nei Paesi più poveri, dove ricevere le dosi di richiamo a distanza di mesi può risultare problematico, e un'unica iniezione iniziale è una soluzione pratica e comoda.
PULSED non è ancora stato testato per dei rilasci che durino diversi mesi, ma secondo studi precedenti condotti in laboratorio la tecnologia è in grado di funzionare per addirittura sei mesi dopo l'iniezione iniziale.
Un aspetto importante è che la misura delle microparticelle cilindriche (dai 400 ai 100 micron di diametro) consente loro di rimanere esattamente nel posto dove vengono iniettate, una caratteristica molto utile per il rilascio continuo di dosi massicce di uno o più farmaci in una zona specifica – ad esempio un tumore canceroso. Una terapia mirata di questo tipo renderebbe la chemioterapia più efficace, riducendo al tempo stesso gli effetti collaterali grazie alla somministrazione di dosi esattamente nel luogo richiesto.