Roma, 14 lug. (AdnKronos Salute) - Nel prossimo triennio le risorse complessive a disposizione della farmaceutica risulteranno abbondantemente inferiori rispetto alla relativa spesa, le cui voci avranno un andamento differenziato. Sono le conclusioni del nuovo report Osservatorio Farmaci-Cergas dell'Università Bocconi, che fa alcune previsioni generali per il futuro (2015-2017): in uno scenario a parità di condizioni regolatorie e tenuto conto delle misure previste dalla legge di Stabilità, la spesa 'retail' per farmaci rimborsabili dal Ssn, così come la spesa convenzionata lorda, subiranno una lieve contrazione nel 2015 (rispettivamente -0,5% e -0,7%), per poi stabilizzarsi nel biennio 2016 e 2017.
Per le compartecipazioni alla spesa da parte dei pazienti, si prevede un incremento del 4,2% nel 2015, del 4,4% nel 2016 e del 4,2% nel 2017. La spesa farmaceutica netta dovrebbe quindi ridursi in modo più contenuto rispetto al 2014 e 2013: è prevista una contrazione del 1,6% nel 2015, dello 0,5% nel 2016 e dello 0,8% nel 2017. La spesa a carico del paziente registrerà per tutto il prossimo triennio una crescita (3,4% nel 2015, 2,8% nel 2016 e 2,2% nel 2017). La spesa per farmaci acquistati dalle aziende sanitarie pubbliche, invece, sarà condizionata dall'ingresso sul mercato di farmaci ospedalieri e destinati alla distribuzione diretta e per conto (in particolare anti-epatite C) e dai risparmi prodotti dalla diffusione dei biosimilari. Per il 2015 si prevede un incremento di tale voce di spesa rispetto al 2014 del 9,1%, nel 2016 del 11% e nel 2017 del 5,5%. Per quanto riguarda i consumi per i farmaci dispensati dalle farmacie aperte al pubblico, nel corso del prossimo triennio si dovrebbero registrare tassi di crescita positivi sia per i farmaci a carico del Ssn (1,5% nel 2015, 1,6% nel 2016 e 1,9% nel 2017), sia per quelli a carico dei pazienti (1,7% nel 2015, 2,1% nel 2016 e 1% nel 2017).
L'Intesa Stato-Regioni del 2 luglio 2015 - ricorda il Cergas - ha istituito un tavolo di lavoro al fine di elaborare entro il 30 settembre una proposta di revisione del meccanismo di payback, alla luce dell'andamento della spesa farmaceutica nel 2015, inclusa la spesa per farmaci innovativi. Pertanto si ritiene opportuno ragionare in una logica di risorse complessive (vale a dire tetti di spesa+fondo per farmaci innovativi di cui alla legge 190/2014) messe a disposizione dell'assistenza farmaceutica nel suo complesso (territoriale+ospedaliera), piuttosto che stimare eventuali sfondamenti specifici. Proprio alla luce di tali considerazioni, si ritiene che le risorse complessive a disposizione della farmaceutica risulteranno inferiori rispetto alla spesa.
Secondo il Cergas l'assistenza farmaceutica ha dato un contributo importante alla tenuta dei conti in sanità: l'incidenza sulla spesa Ssn, inclusi i farmaci acquistati dalle aziende sanitarie, è calata dal 18,2% nel 2011 al 15,3% nel 2013. E bisogna notare che la spesa farmaceutica è sempre più generata dagli acquisti da parte di aziende sanitarie e meno dalla distribuzione per tramite di farmacie aperte al pubblico.
I dati su finanziamento Ssn, spesa sanitaria pubblica e disavanzo aggiornati al 2013 mostrano gli effetti delle politiche di contenimento: nel 2013 la spesa Ssn è diminuita dell'1,2% e nei tre anni precedenti la crescita non è mai stata superiore al 2%; gli ultimi due anni si sono chiusi con un avanzo; nonostante le azioni di contenimento della spesa pubblica, non si è assistito a un incremento sostanziale della spesa sanitaria privata (la spesa sanitaria privata corrente rappresentava nel 2013 il 19,2% della spesa complessiva contro il 24,4% nel 2000); c'è stato un deciso allineamento delle Regioni rispetto al dato di disavanzo/avanzo sanitario con il raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario in quasi tutte le realtà e una sensibile contrazione dei disavanzi nelle Regioni oggetto di piano di rientro. Spetta ora ai decisori politici prendere provvedimenti sulla base di dati e considerazione degli esperti.