Roma, 10 nov. (AdnKronos Salute) - Gli ospedali inglesi stanno sprecando soldi in maniera "non etica" per farmaci contro il cancro altamente costosi, che prolungano la vita dei pazienti solamente di uno o due mesi. E' l'allarme lanciato in un articolo sul 'British Medical Journal', firmato da Peter Wise del Charing Cross Hospital e dell'Imperial College School of Medicine (Londra), ex consulente del sistema sanitario pubblico britannico (Nhs).
Il Paese mette a disposizione un Fondo speciale per i farmaci oncologici pari a 340 milioni di sterline l'anno, sotto il controllo del National Institute for Health and Care Excellence (Nice). Ma secondo l'esperto, molti nuovi farmaci approvati negli ultimi 10 anni offrono solo un effetto definibile minore sulla sopravvivenza dal cancro negli adulti, sostiene Wise. In alcuni casi, solo una manciata di settimane. La loro prescrizione, dunque, "potrebbe essere inappropriata" per molti pazienti, e occorrono criteri più rigoroso per l'approvazione dei questi medicinali.
L'articolo sul Bmj si interroga anche sulla misura in cui il miglioramento nella sopravvivenza dal cancro possa essere attribuita ai nuovi medicinali, piuttosto che ad altri fattori. Per Wise, inoltre, spesso i nuovi prodotti vengono approvati sulla base di "risposte marginali ottenute nelle sperimentazioni cliniche" che "non possono essere applicate alla maggior parte dei pazienti trattati al di fuori dei trial".
Da parte sua, il Nice risponde attraverso un suo portavoce precisando che l'ente "raccomanda solo trattamenti che hanno dimostrato benefici clinici e hanno un buon rapporto qualità-prezzo per il Servizio sanitario nazionale".