Roma, 17 set. (AdnKronos Salute) - Un ritocco tra il 300 e il 1.500% del prezzo per alcuni farmaci anticancro essenziali - tutti in classe A e H (ovvero a carico del Ssn) - 'spariti' dal mercato quando l'azienda ne aveva acquisito la titolarità, e quindi ricomparsi ma a prezzi maggiorati. Per tale condotta l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha comminato una multa di oltre 5 milioni di euro (5 mln e 225.317 euro) ad Aspen Pharma Trading Limited, Aspen Italia s.r.l., Aspen Pharma Ireland Ltd. e Aspen Pharmacare Holdings Ltd. Per l'Agcm l'azienda ha violato l'articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
"La notizia di tali incrementi era stata diffusa anche dall'associazione dei consumatori Altroconsumo, nell'ambito di un'inchiesta condotta con riferimento al fenomeno della cosiddetta 'sparizione dei farmaci' dalla rete della distribuzione farmaceutica", rileva l'Antitrust. Un occhio alla tabella inserita nel provvedimento, e che permette di confrontare vecchi e nuovi prezzi, mostra ad esempio che per l'Alkeran* (Melfalan) il prezzo al pubblico è passato da 5,80 a 95,10 euro (+1.540%).
Ebbene, l'azienda ha posto in essere un abuso della propria posizione dominante nel mercato italiano dei farmaci oncoematologici, essenziali, salvavita e insostituibili, "per imporre ad Aifa (Agenzia del farmaco europea) dei nuovi prezzi, del tutto ingiustificati ed elevatissimi, tra il 300% e il 1.500%, rincari che altrimenti Aifa non avrebbe mai accettato", ricorda ancora Altroconsumo, che ha "attivamente partecipato al procedimento Antitrust".
L'Agcm parla di "iniquità" dei nuovi prezzi e calcola l'effetto dell'aumento dei prezzi per i farmaci 'nel mirino' per le casse del Ssn: la spesa complessiva è passata da 1,5 milioni di euro del 2013 a 6,4 mln nel 2014 (e per quell'anno il 'ritocco' ha inciso solo su 8 mesi). Un aumento che non è correlato a motivazioni come le spese per la ricerca farmaceutica o quelle per l'informazione sul farmaco, si legge nel provvedimento. L'associazione per la tutela dei consumatori aveva denunciato fin dal 2014 le anomalie nell'andamento di prezzi su categorie di farmaci essenziali "spariti dal mercato quando Aspen Pharma ne aveva acquisito la titolarità, poi riapparsi a prezzi maggiorati".
La condotta illecita di Aspen ha privato dell'accesso alle cure antitumorali attraverso farmaci salvavita per pazienti appartenenti a categorie sensibili in ragione delle patologie trattate; una tale condotta, ricorda l'Autorità garante, è idonea a ostacolare l'integrazione economica perseguita dall'ordinamento dell'Unione europea, suscettibile di pregiudicare il commercio fra gli Stati membri, col mancato accesso alle cure.
L'abuso concerne italiano, "incidendo così su una parte significativa del mercato europeo", rileva l'associazione di consumatori. Quella dell'Agcm è una "decisione tanto più significativa - evidenzia Altroconsumo - poiché arriva nelle ore in cui si svolge a Bruxelles il Consumers Summit, dove sono in discussione temi quali il risarcimento per i danni causati da pratiche commerciali scorrette e una maggiore incisività da parte delle autorità di controllo.
L'Autorità garante italiana - conclude Altroconsumo - ha dimostrato di saper essere determinata e tempestiva nel rendere effettivo il proprio ruolo di watchdog anche nel settore dei farmaci".