Roma, 11 nov. (AdnKronos Salute) - Abortire fra le mura domestiche, senza la necessità di essere assistite (e, c'è chi teme, giudicate) da personale medico o infermieristico. Con il solo apporto della telemedicina, attraverso consulti on line e l'apposito farmaco che arriva direttamente a casa. E' quanto stanno sperimentando gli Stati americani delle Hawaii, di New York, dell'Oregon e di Washington, grazie al Gynuity Health Projects, gruppo di ricerca no profit che si focalizza sui servizi per la salute riproduttiva, autorizzato dalla Food and Drug Administration (Fda) e appoggiato dall'azienda Danco Laboratoires, che produce le pillole abortive.
A parlarne oggi è il 'New York Times', che riporta le testimonianze di alcune donne che hanno partecipato alla sperimentazione. "Sono stata davvero felice di poterlo fare in casa, senza nessuno lì che mi fissasse o mi giudicasse", ha detto Marie, che ha preso parte allo studio perché non voleva assolutamente che nessuno sapesse della sua interruzione volontaria di gravidanza.
Marie fa parte del piccolo, ma strettamente sorvegliato gruppo di donne che, nel corso dell'indagine, saranno studiate per determinare se l'aborto medico - quelli indotti da un medicinale invece che da un intervento chirurgico - possa essere eseguito in modo sicuro attraverso una consultazione on-line con un medico e farmaci spediti direttamente a casa della paziente. In un momento in cui l'accesso all'aborto è limitato negli Stati Uniti sotto molti punti di vista, i sostenitori di questa scelta innovativa affermano che si può interrompere una gravidanza attraverso la telemedicina e 'per corrispondenza'.
Già l'Australia e la provincia canadese della British Columbia permette alle donne di ricevere le pillole abortive per posta dopo aver consultato un medico o un altro operatore sanitario via telefono o Internet. Il gruppo internazionale 'Women on web', con sede nei Paesi Bassi, ha fornito i farmaci abortivi a circa 50.000 donne in 130 Paesi dal 2006. Ma il servizio non è disponibile negli Stati Uniti.
Tra le prime 12 donne che hanno partecipato allo studio americano, comunque, 11 hanno riferito di non avere avuto complicazioni e una alla fine non ha proceduto con l'aborto, hanno detto i ricercatori. Le 10 pazienti che hanno completato le indagini in seguito hanno fatto sapere di essere soddisfatte del servizio e che lo consiglierebbero a un'amica in caso di necessità.