Quanto costerà produrre i medicinali anti COVID-19? È bene chiederselo adesso, mentre i farmaci sono ancora in fase di sperimentazione. Così, quando avremo terapie efficaci, saremo pronti a distribuirle in ogni parte del mondo. Fortunatamente una nuova analisi pubblicata sul Journal of Virus Eradication mostra che la maggior parte dei farmaci sperimentali già esistenti perché nati per altre patologie, ma attualmente sperimentati contro il nuovo coronavirus, potrebbe essere prodotta con profitto a costi molto contenuti per i cittadini o i sistemi sanitari: meno di un dollaro al giorno a paziente.
È un costo molto inferiore agli attuali prezzi di listino di questi farmaci: si tratta infatti del costo minimo stimato per una produzione su larga scala che consenta margini di guadagno e che allo stesso tempo garantisca l'accesso a terapie vitali anche ai Paesi più poveri del mondo.
Economici da produrre. La nuova analisi ha sfruttato una strategia già usata in passato per stimare in modo accurato i costi di farmaci contro l'epatite C e l'HIV. I ricercatori di Regno Unito, Stati Uniti e Australia sono partiti da un database indiano che include il costo al chilogrammo dei principi attivi farmaceutici spediti e importati nel Paese, uno dei più strategici per la produzione di medicinali. A questi dati hanno aggiunto i costi necessari per trasformare in farmaci i principi attivi, più un margine del 10% destinato alle compagnie farmaceutiche.
Otto dei nove farmaci candidati per contrastare la COVID-19 (l'anti Ebola remdesivir, l'antivirale favipiravir, gli antimalarici idrossiclorochina e clorochina, l'antibiotico azitromicina, gli anti HIV lopinavir/ritonavir, gli anti epatite C sofosbuvir/daclatasvir e il pirfenidone, un farmaco usato contro la fibrosi polmonare) possono produrre a meno di 1,50 dollari al giorno a persona, o meno di 31 dollari per un intero ciclo di trattamento di 10-28 giorni. Non è stato possibile stimare i costi per il Tocilizumab, il farmaco anti artrite reumatoide oggi distribuito gratuitamente negli ospedali contro il COVID-19, perché questo medicinale è di solito prodotto in piccole quantità.
Farmaci generici e a basso costo. Oggi questi farmaci sono prodotti a costi decisamente superiori rispetto a quelli di produzione, specialmente negli Stati Uniti. Gli scienziati temono che questo possa renderli "off-limits" per i Paesi più poveri, un ostacolo che finirebbe per prolungare la durata della pandemia. Inoltre, mentre la maggior parte di questi farmaci è libera da brevetto e quindi producibile a basso costo da diversi gruppi farmaceutici, alcuni antivirali come il remdesivir, il promettente medicinale anti Ebola che contrasta la replicazione del SARS-CoV-2 in vitro, sono di proprietà delle aziende produttrici: in questo caso della Gilead Sciences.
Teoricamente, la produzione libera di questo farmaco costerebbe 0,93 centesimi di dollaro al giorno a paziente.
Parliamone adesso. Il dibattito su come produrre in massa e a prezzo minimo queste molecole salvavita e distribuirle in ogni angolo del mondo va condotto adesso, mentre ancora se ne testa l'efficacia. In questo modo potremo muoverci rapidamente, non appena i trial clinici restituiranno qualche buona notizia. Nella distribuzione si potrà seguire il modello già sfruttato per i farmaci contro l'HIV o la tubercolosi: coinvolgere organizzazioni non governative internazionali che chiedano sovvenzioni ai governi di tutto il mondo, e usino quel denaro per negoziare produzioni e distribuzioni a basso costo.