Roma, 23 fiu. (AdnKronos Salute) - Sono oltre 7.000 i farmaci, soprattutto biotech, in sviluppo nel mondo, con terapie allo studio sempre più mirate e personalizzate. E la ricerca è sempre più attenta alla salute femminile. Sono infatti 850 i farmaci studiati nelle donne: nel diabete, nei tumori, nelle patologie muscolo-scheletriche, in quelle autoimmuni. Sono i numeri diffusi a Roma dall'Assemblea pubblica di Farmindustria. Nel 2015 l'European Medicines Agency (Ema) ha autorizzato 93 farmaci, di questi 70 sono nuove molecole o nuove indicazioni. Dieci anni fa i nuovi prodotti erano 20.
Ogni medicinale è frutto di una lunga storia: 10-15 anni per svilupparlo, fino a 2,5 miliardi di euro di investimenti e solo una sostanza su 10 mila arriva ad essere farmaco. Dopo la prima fase di sperimentazione, solo il 4% delle molecole diventa medicinale. E ancora. Sempre nel 2015 la Food and Drug Administration (Fda) ha approvato 16 farmaci 'first-in-class', capostipiti di nuove categorie terapeutiche, 21 per malattie rare e 27 con fast track, una procedura per accelerare l’accesso ai medicinali destinati a esigenze mediche non soddisfatte. Una rivoluzione che non si ferma, con la registrazione di anticorpi monoclonali per combattere l’Alzheimer e le demenze in genere, i tumori (ad esempio carcinoma mammario, polmone, colon-retto, pancreas, rene e melanoma), l’ipercolesterolemia e l’asma.
I farmaci biotech oggi rappresentano il 20% di quelli in commercio, il 40% dei nuovi autorizzati e il 50% di quelli in sviluppo. Le biotecnologie sono il presente della ricerca farmaceutica e saranno ancora più importanti in futuro, ad esempio per dare risposte alle malattie rare, per le quali costituiscono spesso l’unica possibilità di cura.