Secondo uno studio pubblicato su European Heart Journal, condotto su circa 1,5 milioni di giovani sudcoreani, esagerare con l'esercizio fisico in città molto inquinate potrebbe non essere una buona idea. È la prima volta che si indaga sulla relazione tra attività fisica e inquinamento in persone tra i 20 e i 39 anni di età, attraverso un monitoraggio di volontari condotto per diversi anni. La ricerca ha rilevato una correlazione (non una dimostrata relazione di causa-effetto) tra attività fisica settimanale intensa in città molto inquinate e un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari (l'intensità dell'attività è stata quantificata come superiore a 1.000 MET, ovvero equivalente metabolico dell'attività, indicatore che stima la quantità di energia consumata dall'organismo durante l'esercizio fisico rispetto al metabolismo a riposo).
I limiti. Lo studio ha monitorato per nove anni i volontari, che si sono sottoposti a due screening consecutivi a distanza di uno-due anni l'uno dall'altro. I ricercatori hanno preso in considerazione i livelli di inquinamento di alcune zone della Corea del Sud, guardando in particolare alle polveri sottili di diametro uguale o inferiore ai 10 (PM 10) o ai 2,5 (PM 2,5) micron; hanno quindi stabilito due livelli di inquinamento: basso-moderato (concentrazione inferiore ai 50 microgrammi circa per metrocubo per il PM 10, minore di 27 per il PM 2,5) e alto (concentrazioni maggiori).
Occhio alla qualità dell'aria. I risultati hanno mostrato un rapporto inversamente proporzionale tra attività fisica e rischio di patologie cardiache in chi era stato esposto a bassi livelli di inquinamento: in altre parole, in città poco inquinate, più i giovani si allenavano, maggiori erano i benefici per la loro salute cardiaca. Al contrario, in chi era stato esposto ad alti livelli di inquinamento, l'attività fisica superiore ai livelli massimi consigliati di 1.000 MET a settimana corrispondeva anche al rischio di soffrire di patologie cardiache.
Oltre 1.000 MET a settimana, per avere un'idea, corrispondono a più di 30 minuti al giorno, per 5 giorni settimanali, di corsa, bicicletta o arrampicata, oppure a oltre 60 minuti al giorno, per 5 giorni settimanali, di camminata veloce, tennis o passeggiata in bicicletta. «In generale, possiamo affermare che fare attività fisica entro i limiti consigliati non porta altro che benefici», afferma Sang Min Park, capo dello studio.
Precisazioni. È importante ribadire che la ricerca non ha individuato alcun nesso di causalità tra inquinamento e rischio cardiovascolare (ovvero: che il primo implichi il secondo), ma ne ha solo evidenziato una correlazione (ovvero: quando è presente l'uno è presente anche l'altro).
Tuttavia, è bene tenere sempre presente dove ci alleniamo, ricordando a quanti rischi per la salute (quelli sì, già dimostrati) ci espone l'inquinamento atmosferico .