L’acqua di mare, se bevuta al posto dell’acqua dolce, provoca la disidratazione a causa dell’elevata quantità di sali in essa disciolti (35 grammi per litro contro un decimo di grammo nell’acqua di fiume).
Nel nostro organismo sali e acqua sono in equilibrio osmotico. Questo significa che la concentrazione di sali nell’acqua tende a essere uniforme: se all’interno delle cellule c’è più sale che nel plasma, l’acqua del plasma penetrerà nelle cellule fino a che l’equilibrio non sia ristabilito, mentre se la concentrazione è più elevata nel plasma le cellule si svuoteranno cedendo acqua al plasma.
Delicati equilibri. Così se assumiamo acqua priva di sali le cellule si gonfiano, mentre se l’acqua è troppo salata le cellule si svuotano dell’acqua che contengono per cederla al plasma e si atrofizzano. L’organismo, in conseguenza della disidratazione, entra in uno stato di tossicosi e se si introduce altra acqua salata invece di quella dolce subentrano gravi disfunzioni renali dalle quali, alla fine, deriva la morte.