Milano, 10 ago. (AdnKronos Salute) - Educare a una dieta sana fin dai banchi di scuola; chiarire i rapporti fra nutrizione e ambiente; evitare la confusione di ruoli fra le "troppe figure" che offrono prestazioni in materia; combattere la diffusione di messaggi sbagliati e rischiosi. Sono alcune delle azioni proposte nel 'Manifesto delle criticità in nutrizione clinica e preventiva' promosso dall'Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica), messo a punto da un network di 40 organizzazioni scientifiche e presentato ufficialmente sabato 8 agosto all'Expo di Milano. "Il ministero della Salute prende atto del documento e lo userà come base per un Tavolo di lavoro che partirà a settembre e affronterà il problema della nutrizione in Italia, migliorando gli interventi", ha annunciato Giuseppe Ruocco, direttore generale di Igiene e Sicurezza degli alimenti e della nutrizione del dicastero.
Il Manifesto detta "le prime 10 sfide italiane" da affrontare per vincere le malattie da cibo: patologie che colpiscono 17 milioni di italiani, impegnando la collettività per circa 30 miliardi di euro l'anno con un trend in crescita. L'inadeguata risposta pubblica in tal senso, avvertono gli specialisti, alimenta inoltre un mercato della dieta che in Europa vale non meno di 200 mld l'anno.
Durante il convegno che si è svolto all'Expo - informa una nota - in 6 ore di lavoro si sono confrontati 47 relatori in rappresentanza di 16 organizzazioni scientifiche, 7 università, 7 associazioni di pazienti, 2 di cittadini, 6 aziende e rappresentanti istituzionali. "L'ampio network che supporta il documento - ha affermato il past president dell'Adi Lucio Lucchin, anima dell'iniziativa - denota quanto sentito e urgente sia l’intervento in ambito nutrizionale in Italia. Il Manifesto intende creare la giusta pressione sociale affinché le istituzioni si attivino concretamente in questa direzione, e fungere da promotore di una seria riflessione nei cittadini italiani sui temi legati alla nutrizione".
"L'ampia partecipazione dei pazienti dimostra che stiamo andando nella giusta direzione - ha aggiunto Lucchin - Con la collegiale sottoscrizione messa a punto in questa giornata, evidenziamo le principali criticità nutrizionali coniugandole con soluzioni concrete, superando diffidenze e particolarismi e coinvolgendo attori differenti come cittadini e pazienti, che non possono più rimanere ai margini delle decisioni e responsabilità da assumere".
Per Ruocco, "l'importanza del tema e la presentazione del Manifesto a Expo si inserisce perfettamente nel percorso di informazione e formazione del cittadino che portiamo avanti da tempo" come ministero della Salute. "Quindi è necessario un grande e coordinato sforzo per diffondere la cultura della corretta nutrizione, anche al di là di 'miti' e false verità che circolano su questi temi".
Gli esperti hanno concordato in modo unanime sulla necessità di "ritenere l'obesità una vera e propria malattia, ridimensionando fortemente il valore del semplice peso corporeo nella scelta terapeutica, a favore della composizione corporea la cui valutazione va effettuata da medici specialisti". Problema opposto e comunque reale "la malnutrizione per difetto (carente apporto calorico-proteico): non è appannaggio solo dei Paesi in via di sviluppo, ma riguarda fasce di popolazioni importanti anche nel nostro Paese. Ne risultano affetti soprattutto i soggetti ospedalizzati, gli anziani istituzionalizzati e non, i pazienti oncologici e i soggetti economicamente più deboli".
"Padiglione Italia è orgoglioso di aver patrocinato e promosso la costituzione di un gruppo di lavoro così importante come quello che ha dato vita al Manifesto - ha dichiarato Enzo Grossi, advisor scientifico di Padiglione Italia - Nel documento non ci si è limitati a elencare problemi, ma abbiamo presentato una serie di proposte di intervento sostenibili grazie al coordinamento straordinario tra medici, scienziati, associazioni di cittadini e pazienti e accademici, messo in campo per la prima volta in Italia".
Fra le proposte concrete d'intervento, 6 sono quelle ritenute più urgenti: 1) L'inserimento della nutrizione clinica nei piani formativi del medico; 2) Risolvere la confusione di ruoli e competenze tra le tante, troppe, figure professionali che offrono prestazioni in ambito nutrizionale; 3) Migliorare l'insufficiente consapevolezza sull’interazione tra ambiente e salute.
E ancora: 4) Potenziare l'organizzazione strutturale pubblica in nutrizione clinica e preventiva; 5) Promuovere l'educazione alimentare nei piani formativi scolastici; 6) Creare una task force di specialisti del settore che contrasti l'emissione di messaggi scorretti e fuorvianti sui media.