Roma, 8 giu. (AdnKronos Salute) - Addio alla pancia gonfia. Un desiderio in cima alla lista di molti per la temuta prova costume, che si può realizzare eliminando i cibi che fermentano troppo nell'organismo. Estate a parte, è un problema quotidiano che colpisce almeno il 20% degli italiani: circa 12 milioni di persone. Per la prima volta una dieta è sottoposta a uno studio scientifico come quelli per valutare le medicine, una ricerca tutta italiana, che sarà presentata all'Expo di Milano il 9 giugno, durante il workshop 'La migliore educazione alimentare', dal professore Enrico Stefano Corazziari, dell'Unità di Gastroenterologia dell'università Sapienza di Roma.
Dai dati emerge un 40% in meno di giorni di pancia gonfia dopo un mese di dieta, valore che cresce nel follow up, soprattutto nella percezione del paziente. Una diminuzione del gonfiore del 50% che, dopo 16 mesi, raggiunge il 66%. Inoltre, il dolore addominale si riduce del 40% già dopo un mese e la sua percezione è più che dimezzata anche dopo 16 mesi (-56,6%, contro il -10% della dieta dei controlli).
"Abbiamo sottoposto a questa dieta più di un centinaio di persone. Lo studio ne ha prese in considerazione 75 di entrambi i generi, e seguite per oltre 2 anni, un periodo medio eccezionalmente lungo per questo tipo di lavori. Abbiamo coinvolto pazienti con intestino irritabile, ma la dieta è consigliabile per tutti coloro che hanno problemi di pancia gonfia", spiega Corazziari.
Lo studio dimostra che una dieta personalizzata migliora la salute complessiva dei pazienti se si evitano determinati alimenti 'Fodmap', cioè ad alta capacità fermentativa. Sono cibi contenenti oligosaccaridi, come i legumi, alcune verdure (come carciofi, broccoli, aglio), frutti (come cachi e anguria) e cereali (frumento e segale), fruttosio (come mela, pere, pesche, mango), lattosio (latte e formaggi morbidi e freschi), e infine polioli, che si trovano in frutta (come ciliegie, susine), verdura (cavolfiori, funghi) e dolcificanti (mannitolo, sorbitolo e xilitolo).
"La fermentazione dei cibi, in certe persone predisposte - avverte Corazziari - può determinare un accumulo di gas che, insieme a un concomitante maggior afflusso di acqua, causano una distensione del lume intestinale. Questo, complice l'ipersensibilità che caratterizza tali soggetti, causa distensione e dolore addominale. Le nuove conoscenze scientifiche ci permettono di lasciarci alle spalle il detto 'noi siamo quello che mangiamo', oramai superato, per fare posto a un nuovo concetto: noi siamo il cibo che assorbiamo e soffriamo per quello che non assorbiamo e che la flora fermenta".
Questi i consigli per l'estate, con la precisazione che "la creazione di una dieta tanto complessa richiede l'esperienza di un medico competente in materia, ma si possono dare suggerimenti alla portata di tutti".
1) Scegliere tra i cereali, il farro e i prodotti senza glutine;
2) Preferire i formaggi duri e stagionati, e il latte delattosato, di soia o di riso;
3) Mettere nel piatto sempre la frutta e in particolare la banana, il mirtillo, il pompelmo, il kiwi, il mandarino, il limone, l'arancia, l'uva, il lampone, la fragola;
4) Spazio alla verdura in particolare il sedano, i peperoni, le melanzane, la lattuga, i fagiolini e la zucca;
5) Mangiare il pomodoro ricco di licopene;
6) Come dolcificanti preferire saccarosio, glucosio, sciroppo d'acero e dolcificanti che non terminano in 'olo';
Da evitare o limitare, invece, perché ad alto potere fermentante:
1) Frumento e segale (pane, pasta, couscous, crackers, biscotti);
2) Mele, pere, albicocche, ciliegie, pesche, mango, anguria, cachi, susine, prugna;
3) Miele, fruttosio e sciroppo di mais, sorbitolo, mannitolo, xilitolo;
4) Latte e formaggi morbidi e freschi (come la ricotta);
5) Carciofi, asparagi, barbabietole, cavoletti di Bruxelles, broccoli, cavolo, cavolfiore, finocchio, aglio, scalogno, funghi, piselli;
6) Ceci, lenticchie, fagioli, fave.