Roma, 6 ago. (AdnKronos Salute) - "Niente bagno dopo pranzo, ti fa male!". E' il refrain estivo a cui la maggioranza dei bambini italiani è abituata, ma che in realtà non è sempre fondato. All'origine del divieto c'è il timore della congestione che, spiegano gli esperti, non è automatica con un tuffo dopo il pasto. "Ovviamente non si può fare il bagno al mare o in piscina dopo un pranzo abbondante e quando, nel caso degli adulti, si è anche molto bevuto. Ma dopo la merenda o un pasto leggero non ci sono grandi controindicazioni", spiega all'Adnkronos Salute Elena Vitali, medico di emergenza e gastroenterologa.
La congestione è legata al fatto che durante la digestione l'afflusso di sangue verso lo stomaco aumenta. E se ci si espone a uno sbalzo termico improvviso, la circolazione sanguigna si altera. La vasocostrizione può provocare una perdita dei sensi. E se questo accade in acqua si rischia l'annegamento. "Ma in organismo ben funzionante un piccolo pasto non è una controindicazione assoluta al bagno in acque in cui non ci sia un cambiamento di temperatura elevato", aggiunge l'esperta.
La diffusione del divieto al bagno dopo il pranzo nel nostro Paese "è legato probabilmente al fatto che in passato c'era l'abitudine di fare dei pasti particolarmente abondanti, anche al mare", dice l'esperta che però invita sempre alla prudenza. "In fatto di salute è importate non dare mai nulla per scontato. Non bisognerebbe mai considerarsi invincibili, come spesso invece spesso fanno i giovani. I meccanismi fisiologici sono predisposti a far fronte ai cambiamenti. Ma a patto che non ci siano disfunzioni o condizioni predisponenti", conclude.