Roma, 2 ago. (AdnKronos Salute) - Spiagge prese d'assalto quando le temperature aumentano come in questi giorni, per cercare refrigerio e divertirsi al mare. Spesso, però, ci si butta in acqua con troppa leggerezza, rischiando grosso, come testimoniano gli incidenti in mare, ma anche in piscina, che ancora si verificano nel periodo estivo, soprattutto fra i più piccoli. Per non trasformare la sospirata vacanza in un'esperienza da incubo, ecco i consigli dell'associazione Stefano Cocchi: mai entrare in acqua da soli, ma tuffarsi senza prima acclimatarsi, mai bagnarsi a pancia piena. Per gli esperti, non si tratta di una credenza popolare: bisogna aver digerito prima di fare il bagno.
L'acqua "non è nostra nemica, vi sono precise leggi fisiche (il principio di Archimede, per esempio) che ci obbligano a galleggiare e in pratica ci impediscono di andare a fondo, se non in particolari condizioni. La stessa vita è nata nell'acqua del mare, l'organismo umano si sviluppa e cresce in un liquido, quello amniotico, nel ventre della madre", premette l'associazione, creata nel '78 dal padre di un adolescente annegato in piscina e che oggi conta oltre 250 soci, tra cui esperti di medicina del nuoto, subacquea e iperbarica.
Per gli esperti, "la paura dell'acqua è un elemento negativo che dobbiamo prima possibile imparare a vincere, ma anche l'eccessivo amore può diventare un fattore pericoloso, se diventa eccessiva confidenza. Nei rapporti con l'acqua, dovunque e comunque - raccomandano - ci deve guidare la prudenza".
MAI DA SOLI IN ACQUA. Ogni piccolo disturbo, la minima difficoltà possono trasformarsi in tragedia se nel momento del bisogno non c'è una mano amica a rincuorarci, a darci fiducia nelle nostre stesse possibilità, ad aiutarci nel caso ce ne fosse la necessità: questo è il primo basilare pilastro di sicurezza del rapporto uomo-acqua, sostiene l'associazione.
OCCHIO AGLI SBALZI DI TEMPERATURA. Esiste una vera e propria pericolosità termica dell'acqua, un salto termico tra la temperatura dell'acqua, 18-25 gradi C, e quella del corpo umano, circa 37 gradi. Se un organismo esposto al sole e accaldato modifica bruscamente, come accade quando ci si tuffa, la temperatura con cui viene a contatto la superficie del proprio corpo, può andare incontro a gravissime conseguenze, fino alla perdita di coscienza e all'arresto cardiaco (shock termodifferenziale).
NON SI VA IN ACQUA DOPO MANGIATO. Un consiglio ben noto, ormai parte della tradizione popolare, ma spesso disatteso. Invece, ricorda l'associazione, non ci si butta in acqua a stomaco pieno, così come dopo un prolungato digiuno: il pericolo che il cuore si fermi improvvisamente, per una serie di riflessi che partono dallo stomaco disteso, è veramente molto forte.
La digestione è una fase molto importante nell'economia del nostro organismo, con un gran spostamento della massa del sangue verso l'addome. Occorre, quindi, che siano trascorse 1-2 ore da uno spuntino o 3-4 ore da un pasto abbondante, prima di entrare in acqua.
BAGNI IN PISCINA. Le piscine esse devono disporre di almeno due assistenti bagnanti muniti di regolari brevetti, contemporaneamente presenti alla vasca, durante l'apertura al pubblico, a norma della circolare n.16 del ministero dell'Interno del 5 febbraio 1951 e successive modifiche, ed esclusivamente preposti alla salvaguardia dei bagnanti. Il consiglio degli esperti è accertarsi che siano presenti e, in caso contrario, segnalarlo alle competenti autorità.