Salute

Estate: l'esperto, ogni anno 10-20 morti per punture vespe e calabroni

Il 34% degli accessi al pronto soccorso per reazioni allergiche è dovuto al veleno degli imenotteri

Como, 23 giu. (AdnKronos Salute) - In Italia sono oltre 5 milioni gli italiani che ogni anno vengono punti e "circa 10-20 i decessi per puntura da imenotteri (api, le vespe e i calabroni). Si stima che l'allergia al veleno di imenotteri può provocare reazioni localizzate (dal 2,4% al 26%) o reazioni generalizzate (dall’1% al 8,9%), spesso severe e con il coinvolgimento respiratorio o cardiocircolatorio che si possono complicare fino alla morte". Lo afferma Marina Mauro, coordinatore clinico dell’Ambulatorio di Allergologia dell’Azienda ospedaliera S.Anna di Como. "Il 34% degli accessi al pronto soccorso - precisa l'esperta - per le reazioni allergiche più gravi, indipendentemente dalla loro causa, è causata dal veleno di questi imenotteri".

Il capoluogo comasco è tra le 25 città italiane a partecipare alla prima edizione della campagna d’informazione 'Punto nel Vivo', con l’obiettivo di far conoscere al pubblico l’esistenza, le caratteristiche e le terapie delle reazioni allergiche da punture di imenotteri. Un ordine, quello degli imenotteri, che comprende oltre 100 mila specie d’insetti, tra i quali appunto i più noti e comuni sono le api, le vespe e i calabroni. I soggetti più esposti al rischio sono ovviamente gli apicoltori e tutte le persone che, per motivi professionali, svolgono attività a contatto con api, vespe e calabroni - sottolineano gli specialisti - come gli agricoltori, i forestali e i lavoratori nei vivai.

L’iniziativa 'Punto nel vivo' è promossa dai 25 esperti che fanno riferimento ai principali Centri Allergologici Specializzati nella diagnosi e terapia dell’allergia al veleno di imenotteri, patrocinata da FederAsma e Allergie Onlus - Federazione Italiana Pazienti (www.federasmaeallergie.org). In oltre 150 pronto soccorso italiani verranno diffusi i materiali informativi sull’allergia al veleno di imenotteri, con l’obiettivo di favorire la conoscenza di un idoneo percorso diagnostico e terapeutico, realizzabile attraverso una stretta collaborazione tra personale del Pronto Soccorso e specialista allergologo.

"Come prima cosa vogliamo far conoscere l’utilità dell’adrenalina auto-iniettabile - sottolinea Marina Mauro - un presidio salvavita, che l’allergico deve saper usare in caso di shock anafilattico, in modo da poter guadagnare il tempo necessario per allertare il pronto intervento e ricevere nell’immediato o presso le strutture di Pronto Soccorso le necessarie terapie. L’altro messaggio - aggiunge - che desideriamo veicolare è che esiste una cura per questa allergia. Si tratta dell’immunoterapia specifica che è in grado, già dopo i primi mesi, di fare acquisire la tolleranza al veleno, proteggendo così i pazienti da ulteriori reazioni allergiche alle punture degli imenotteri".

Ecco i consigli degli esperti per proteggersi dalle punture di api e vespe:

1) Se venite punti da un’ape ricordatevi che il pungiglione è seghettato e quindi rimane infisso nella sede della puntura. E’ opportuno estrarlo nel più breve tempo possibile perché questo diminuisce la dose iniettata. Aiutarsi con una punta smussa (anche l’unghia) con un movimento dal basso verso l’alto senza utilizzare pinze o schiacciarlo tra le dita poiché il sacco velenifero alla base del pungiglione potrebbe iniettare ulteriore veleno. Applicare, quindi, ghiaccio;

2) Odori intesi come il profumo, vestiti di colore scuro, movimenti bruschi o rumori secchi quando ci ronzano intorno, attirano questi insetti. Ricordatevi inoltre che i giorni ventosi ci mettono più facilmente a contatto con loro perché vengono abbassati i corridoi di volo;

3) In caso di reazioni locali che durano più di 24 ore e con un diametro superiore a 10 centimetri è consigliabile una visita allergologica per stabilire se si è allergici al veleno di imenotteri. E’ indispensabile la visita allergologica nei centri specializzati per chi ha avuto una reazione sistemica. Ricordatevi che è importante eseguire le prove allergologiche non prima di 3-4 settimane dalla reazione stessa, per evitare false negatività;

4) In caso di shock anafilattico mantenete la calma e allertate immediatamente il 118. Se avete con voi l’adrenalina auto-iniettabile utilizzatela seguendo le prescrizioni del vostro medico. E’ importante comunque, anche se c'è la sensazione di migliorare, allertare il 118 per ricevere la prima assistenza e le cure del caso che verranno proseguite in pronto soccorso.

23 giugno 2015 ADNKronos
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