La soglia considerata critica per evitare danni all’udito è di 90 decibel, quella del dolore intorno a 120 decibel. L’Organizzazione mondiale della sanità fissa però valori medi da non superare per evitare una serie di disturbi correlati: problemi del sonno e della concentrazione, insorgenza di stress, stati ansiosi e irritabilità, disturbi dell’apparato cardiocircolatorio e persino disturbi digestivi e respiratori.
I valori medi suggeriti dall'OMS sono di 55 dBA, ossia decibel ponderati, che considerano cioè la diversa sensibilità dell’orecchio alle diverse frequenze, nel periodo diurno (dalle 6 alle 22) e di 45 dBA in quello notturno (dalle 22 alle 6).
Troppe ore. L’insorgere di problemi fisici e psichici dovuti al rumore dipende anche dal tempo di esposizione. Per esempio, chi fa un lavoro che lo espone a 80 dB per 40 anni, ha una probabilità su due di diventare sordo.