Travolti dalla pandemia da covid ci siamo dimenticati che, purtroppo, nel mondo vi sono altre malattie che richiedono la nostra attenzione: una di queste è la poliomielite (causata dal poliovirus), che a chi era bambino negli anni Sessanta farà venire in mente un vaccino un po' particolare, assunto tramite uno "zuccherino". Se per noi è ormai un lontano ricordo, esistono Paesi dove la poliomielite è ancora una realtà e, come spiega in un articolo del New York Times Walter Orenstein, ex direttore del programma di immunizzazione degli Stati Uniti, se si vuole parlare di "eradicazione" di una malattia «anche una sola infezione è un'infezione di troppo».
Debellare la malattia. Per questo la Global Polio Eradication Initiative ha presentato un piano da 5,1 miliardi di dollari che mira a debellare la poliomielite entro il 2026: i numeri non sono da pandemia, ma proprio per questo è importante mettere la parola fine una volta per tutte a questa malattia, che l'anno scorso è stata contratta da 1.226 persone nel mondo, un numero quasi dieci volte superiore al 2018, quando i casi erano stati appena 138.
Covid e esitazione vaccinale. I motivi dell'aumento dei casi nel 2020 sono vari; primo tra tutti la covid, che ha costretto a mettere in pausa la campagna vaccinale in diversi Paesi, lasciando senza vaccino molti bambini e facendo risalire i contagi: da marzo a luglio 2020 le campagne vaccinali contro la polio sono state sospese in oltre 30 Paesi.
Anche il fenomeno dell'esitazione vaccinale gioca un ruolo fondamentale: il vaccino è l'unica arma che abbiamo per sconfiggere definitivamente il poliovirus, ma dev'essere assunto da tutti. Chi non è vaccinato, infatti, può contrarre la malattia dalle feci di altri bambini vaccinati (il vaccino orale OPV contiene una forma attenuata del virus), e questo avviene con maggiore facilità nei Paesi del terzo mondo dove le condizioni igieniche non sono delle migliori. Attualmente questa modalità di contagio rappresenta il 90% del totale: solo in Afghanistan e in Pakistan, dove l'ostilità ai vaccini (frutto soprattutto dalla disinformazione) è altissima e la malattia è endemica, si verificano ancora oggi focolai causati dal virus originale.
Un nuovo vaccino. Per evitare che i vaccinati contagino i non vaccinati, a novembre è stato introdotto un nuovo tipo di vaccino orale (NOPV2, Novel Oral Polio Vaccine type 2), disegnato per rendere il virus geneticamente più stabile e minimizzare i rischi di contagio di questo tipo. Al momento è stato approvato però solo per uso emergenziale, e ne sono state distribuite oltre 20 milioni di dosi nel mondo.