Sulla capacità del virus della COVID-19 di resistere a lungo sulle superfici ci sono per adesso soltanto informazioni preliminari, ma per prudenza la banca centrale della Cina ha annunciato l'intenzione di disinfettare e isolare le banconote usate, una mossa "estrema" per cercare di rallentare l'epidemia da coronavirus.
Le banche sono state invitate, ove possibile, a erogare banconote nuove ai loro clienti, e quattro miliardi di yuan (528 milioni di euro) sono stati resi disponibili per la provincia dell'Hubei, epicentro del contagio. Ma le banche potranno anche utilizzare raggi ultravioletti e alte temperature per sterilizzare le banconote usate, e rimetterle di nuovo in circolo dopo averle tenute sigillate per una o due settimane, a seconda della gravità dell'epidemia in quella particolare zona. Il provvedimento di difficile realizzazione può comunque avere senso: studi passati hanno individuato 397 diverse specie di batteri sulle banconote americane da 1 dollaro, e dimostrato che il virus dell'influenza può sopravvivere sulla carta moneta per 12 giorni.
I casi tracciati e quelli... persi. Mentre scriviamo, le persone contagiate sono 71.810 (qui la mappa in tempo reale delle infezioni). Lunedì 17 febbraio il governo cinese ha riferito di 2.048 nuovi contagi e 105 morti nelle 24 ore precedenti. Grazie alle imponenti misure di contenimento, il numero di nuovi casi ha iniziato a stabilizzarsi attorno al 6 febbraio, un trend che sembra continuare: il picco di infezioni emerso giovedì 13 è dovuto a un cambio nei criteri della diagnosi e non a un avanzamento dell'epidemia da coronavirus.
Nel frattempo, le operazioni di sbarco di alcuni passeggeri tenuti in quarantena su due navi da crociera ormeggiate in Giappone e in Cambogia non sono andate esattamente nel verso giusto. Come racconta il New York Times, 14 dei 300 americani che si trovavano sulla nave da crociera Diamond Princess, in quarantena nel porto di Yokohama (nella baia di Tokyo), sono risultati positivi alla COVID-19 durante i controlli in aeroporto, poco prima di rientrare nel loro Paese. In fase di evacuazione erano stati giudicati sani, senza sintomi e idonei a volare, e i test per il nuovo coronavirus erano negativi. Dopo la brutta sorpresa, i passeggeri sono stati isolati in un reparto speciale di un volo charter e riportati comunque negli USA.
Dopo gli accertamenti delle autorità sanitarie a bordo, che avevano negato casi di contagio, anche gli oltre 1.200 passeggeri della nave da crociera Westerdam ormeggiata a Sihanoukville (Cambogia) sono stati lasciati liberi di scendere e di spostarsi verso altre destinazioni.
In seguito, però, un'anziana donna statunitense che si trovava a bordo della nave è risultata positiva al virus durante i controlli di routine all'aeroporto di Kuala Lumpur, in Malesia: una circostanza preoccupante perché, a quel punto, tutti i turisti della Westerdam si erano dispersi, in Cambogia e nel resto del mondo.