La longevità è un tema che affascina e appassiona molti esperti che si domandano se la vita debba avere una fine, o se la vecchiaia sia davvero inevitabile. Un nuovo studio pubblicato su Demographic Research indaga sui limiti della vita umana, chiedendosi se l'attuale record dei 122 anni di età potrà essere superato entro la fine del secolo.
Attualmente circa mezzo milione di persone nel mondo ha già spento 100 candeline: il record assoluto è di Jeanne Calment, signora francese deceduta nel 1997 all'età di 122 anni e 164 giorni; la persona più longeva del Pianeta ancora vivente è Kane Tanaka, ultracentenaria giapponese che compirà 119 anni il prossimo 2 gennaio.
Supernonni. Ma entro qualche decennio questi record potrebbero essere superati: lo sostiene Michael Pearce, capo dello studio, che insieme a Adrian Raftery ha analizzato i dati contenuti nell'International Database on Longevity riguardanti gli ultracentenari di vari Paesi del mondo, per stimare come l'aspettativa di vita potrebbe cambiare nei prossimi ottant'anni.
Servendosi di un metodo statistico molto utilizzato, chiamato approccio bayesiano, i due studiosi hanno stimato l'età massima che si potrà raggiungere tra il 2020 e il 2100 in 13 Paesi del mondo. È emerso che quasi sicuramente verrà superato l'attuale record di 122 anni, e molto probabilmente (al 99%) si supereranno i 124 anni di età. Un po' meno probabile ma sempre possibile un superamento dei 127 anni di età (68%), mentre piuttosto improbabile che qualcuno riesca a raggiungere i 130 anni (13%). I 135 anni poi, perlomeno in questo secolo, sono un traguardo praticamente irraggiungibile.
Calcoli per ultracentenari. In ogni caso, sottolineano gli esperti, dopo i 110 anni di vita le probabilità di morire non aumentano, ma si stabilizzano: una persona di 115 o 120 anni ha il 50% di probabilità di lasciare questa Terra per sempre, esattamente come una di 110 anni.