Gli scienziati hanno rilevato una nuova variante del SARS-Cov-2 (il virus della covid), denominata Omicron (in sigla, B.1.1.529), e stanno lavorando per comprenderne le potenziali implicazioni.
La Omicron si presenta con una insolita costellazione di mutazioni che potrebbero aiutare il virus a eludere la nostra risposta immunitaria e a renderlo più trasmissibile. Qualsiasi nuova variante in grado di eludere i vaccini o di diffondersi più rapidamente della Delta (B.1.617.2), ora dominante, può rappresentare una minaccia significativa proprio mentre il mondo sta faticosamente cercando di emergere dalla pandemia. A momento vi sono circa 50 casi confermati, identificati in Sudafrica, Hong Kong e Botswana.
Dove è stata trovata? I primi indizi dai report dei laboratori di analisi suggeriscono che la Omicron si è rapidamente diffusa nella provincia sudafricana di Gauteng e potrebbe essere già presente nelle altre otto province del Paese. In un suo recente report quotidiano, il NICD, analogo sudafricano del nostro Istituto Superiore di Sanità, ha riportato di 2.465 infezioni da covid, poco meno del doppio di quelle del giorno precedente: il report non attribuisce l'aumento dei contagi alla nuova variante, anche se alcuni importanti scienziati locali sospettano che ne sia la causa e, anzi, in molti ritengono che possa essere all'origine del 90% dei nuovi casi nel Gauteng.
Com'è rispetto alle altre varianti? Scienziati esperti hanno descritto la Omicron come la peggiore variante emersa dall'inizio della pandemia, con ben 32 mutazioni nella proteina spike, ossia quella parte del virus che la maggior parte dei vaccini usa per attivare il sistema immunitario contro la coivd. È circa il doppio del numero di mutazioni presentate dall'attuale variante dominante, la Delta. Le mutazioni nella proteina spike possono influenzare la capacità del virus di infettare le cellule e diffondersi, ma rendono anche più difficile per le cellule immunitarie attaccare il virus stesso.
La variante Delta è stata rilevata per la prima volta in India alla fine del 2020 e si è diffusa in tutto il mondo, causando un aumento dei contagi e dei decessi. Altre varianti di coronavirus includono la Alpha (la B.1.1.7, che ha avuto origine nel Kent, nel Regno Unito), la Beta (B.1.351, precedentemente nota come sudafricana) e la Gamma (P.1, emersa in Brasile). Rispetto al proliferare delle varianti, a seguito del calo dei casi in Giappone alcuni scienziati suggeriscono anche che il virus possa mutare fino a scomparire.