Sottile come un capello e con una risoluzione 4 volte più accurata rispetto ai dispositivi precedenti: l'endoscopio più "mini" che sia mai stato inventato promette di rivoluzionare il futuro delle tecniche di immagine diagnostiche.
Gli endoscopi flessibili, i più moderni e i meglio tollerati dai pazienti, sono formati da un groviglio di fibre ottiche che consentono di trasmettere l'immagine nitida e a colori del campo esplorato. Vengono usati per esplorare organi del corpo umano non visibili normalmente, ma anche per asportare materiale patologico in sede chirurgica, eseguire biopsie, trasportare medicinali nella sede opportuna.
Joseph Kahn e altri ingegneri della Stanford University (USA) hanno messo a punto un endoscopio costituito da una singola fibra ottica, capace di mostrare oggetti delle dimensioni di 2,5 micrometri (un terzo del diametro di un globulo rosso), e in futuro la risoluzione potrebbe essere ulteriormente migliorata fino ad arrivare a 0,3 micrometri.
Un micrometro (o micron) equivale a un millesimo di millimetro. In confronto basti pensare che gli endoscopi ad alta risoluzione riescono oggi a vedere solamente oggetti di circa 10 micron di dimensione. E l'occhio umano arriva a individuare al massimo quelli di 125 micron. Normalmente, le singole fibre ottiche rimandano un segnale un po' disturbato, ed è stato necessario sviluppare un algoritmo per ricostruire l'immagine trasmessa.
Quante cellule ci sono nel corpo umano?
Il nuovo "gioiellino" ottico potrebbe essere in futuro utilizzato per studiare nel dettaglio le cellule nervose o individuare le singole cellule cancerogene senza intaccare quelle sane, arrivando ad esplorare luoghi del corpo umano inaccessibili attualmente ai normali endoscopi. Il suo utilizzo, inoltre, lascerebbe cicatrici molto più piccole sulla pelle dei pazienti.
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