I dati sulla diffusione del contagio da virus Ebola somigliano sempre di più a un drammatico bollettino di guerra. Quelli diramati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità oggi, 12 agosto, parlano di 1013 morti, dopo che altre 52 persone sono morte nell'arco di soli tre giorni, dal 7 al 9 agosto.
Dallo scoppio dell'epidemia in Africa occidentale sono stati diagnosticati 1848 casi di infezione. Numeri che non accennano a diminuire, mentre si registra, in Spagna, la morte del primo paziente europeo, il sacerdote cattolico di 75 anni infettato in Liberia che si trovava ricoverato in isolamento presso un ospedale di Madrid.
Intanto la Liberia, uno dei paesi più duramente colpiti dall'epidemia (29 morti solo dal 7 al 9 agosto), si prepara a far arrivare dagli Stati Uniti dosi massicce di ZMapp, il farmaco sperimentale mai testato sull'uomo e usato per la prima volta sui due missionari americani contagiati, che sembrano rispondere bene alla cura. Il sito della BBC riporta la notizia, aggiungendo che Ellen Johnson Sirleaf, Presidente della Liberia, ha autorizzato l'uso del farmaco davanti alla tragicità della situazione: se è vero che nulla si sa sugli effetti collaterali del siero, per molte persone rappresenta l'ultima possibilità di sopravvivenza.
Lo ZMapp è stato spedito in Africa senza alcun costo e intanto la Mapp Biopharmaceutical, la società di San Diego che lo produce, ha fatto sapere di aver esaurito le riserve a sua disposizione. Anche l’OMS, che nel frattempo ha sancito che è «etico» l’uso del farmaco sperimentale per combattere il virus incurabile, ha inviato nel paese alcune delle sue scorte del medicinale.