Ebbene sì: il momento della nostra vita in cui siamo più alti è attorno ai 30/35 anni. Dopo, anche se lentamente (molto lentamente), cominciamo ad accorciarci e a perdere preziosi centimetri. Quanti? Arrivati a 80 anni gli uomini ne avranno persi 5, le donne 8.
È un processo naturale e inevitabile. Secondo una ricerca condotta qualche anno fa dal Gerontology Research Center di Baltimora, il tasso di diminuzione dell'altezza è maggiore per le donne che per gli uomini. Per entrambi i sessi la perdita inizia all'età di circa 30 anni e accelera con l'aumentare dell'età. La perdita cumulativa di altezza dai 30 ai 70 anni è in media di circa 3 cm per gli uomini e 5 cm per le donne; dall'età di 80 anni, aumenta a 5 cm per gli uomini e 8 cm per le donne.
Non solo gravità. Da cosa dipende questo accorciamento? Spesso è conseguenza di un normale processo di invecchiamento, ma altre volte può dipendere da una patologia. Invecchiando, i dischi tra le vertebre della colonna vertebrale si disidratano e diventano più sottili, con il risultato che la colonna vertebrale si comprime. Un ruolo lo gioca anche l'osteoporosi, e la relativa perdita di tessuto osseo. Chi ne soffre può subire piccole fratture da compressione nella colonna vertebrale, a volte anche a sua insaputa, che provocano un'eccessiva curvatura della colonna. Anche l'appiattimento degli archi dei piedi, che subentra col tempo, può contribuire alla perdita di altezza.
I centimetri contano. Perdere altezza più velocemente potrebbe essere sintomo di altri problemi. Uno studio su 2.500 soggetti di età compresa tra 47 e 91 anni, pubblicato nel 2011 sul Journal of Bone and Mineral Research, ha rilevato che gli uomini di età superiore ai 70 anni che perdevano 5 o più cm in due anni avevano un rischio maggiore di frattura dell'anca del 54%, rispetto agli uomini che perdevano meno altezza. Lo stesso vale per le donne, dove il rischio della frattura aumenta del 21%. Una conferma a questi risultati è poi arrivata da un altro studio del 2011 , condotto da Marian Hannan, professore associato di epidemiologia presso la Harvard School of Public Health e scienziato senior all'Institute for Aging Research di Boston.
Più alti con l'aerobica. La buona notizia è che questo processo se non si può fermare, si può almeno limitare. Gli esperti dicono che il modo migliore per evitare la perdita di altezza e l'osteoporosi negli anni successivi è quello di costruire ossa forti durante l'infanzia. Inoltre, seguire una dieta sana e consumare sufficiente calcio e vitamina D continua a essere cruciale per la salute delle ossa nella mezza età e oltre.
Anche l'esercizio fisico regolare, inclusa la corsa e la camminata, è importante. E lo dimostra il lavoro di un gruppo di ricercatori israeliani, che hanno misurato più di 2000 uomini e donne nel 1965 e ancora nel 1995, scoprendo che coloro che praticavano attività aerobica moderatamente intensa, sia prima che dopo i 40 anni, perdevano solo circa la metà dell'altezza di quelli che avevano smesso di esercitarsi sopraggiunta la mezza età o non l’avevano mai fatto.