Un'altra buona notizia per chi ama il peperocino rosso in cucina. L'ennesimo studio sulle virtù salutari di questa spezia assicurerebbe che chi mangia lo mangia ha il 25% in meno di probabilità di morire rispetto a chi non lo consuma: è la conclusione di una ricerca presentata dall'American Heart Association per la quale un gruppo di scienziati ha esaminato 4.729 studi contenenti i dati sanitari e dietetici di oltre 570.000 persone residenti negli Stati Uniti, in Italia, Cina e Iran.
Risultato? Rispetto alle persone che mangiavano raramente o mai il peperoncino, i mangiatori risultavano avere il 26% di probabilità in meno di morire per malattie cardiovascolari, del 23% in meno di morire per cancro e del 25% in meno per tutte le cause. Gli autori dello studio, tuttavia, avvertono che «sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati preliminari».
Il potere della capsaicina. Ma perché il peperoncino è noto come una spezia "miracolosa" per la salute? Diversi studi precedenti hanno scoperto che mangiare peperoncino ha un effetto antinfiammatorio, antiossidante, antitumorale e di regolazione del glucosio nel sangue grazie alla capsaicina, il composto chimico irritante - infatti non tutti possono mangiare peperoncino - per il quale il chimico statunitense Wilbur Lincoln Scoville (1865-1942) che ideò un test organolettico per misurare la piccantezza del peperoncino, fu scelto anni fa per un Doodle di Google interattivo.
Un'ultima buona notizia: uno studio francese di qualche anno fa, ha addirittura concluso che gli uomini che amano il piccante potrebbero avere livelli più alti di testosterone, e quindi essere dei tipi particolarmente mascolini. D'altra parte, l'ortaggio più piccante che ci sia è tra gli alimenti considerati afrodisiaci.
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