Roma, 27 mag. (AdnKronos Salute) - Riclassificare le droghe psichedeliche dei 'figli dei fiori', dall'Lsd ai fughi allucinogeni, affinché possano essere usate per studiarne i possibili benefici su alcuni disturbi come l'ansia e la depressione. E' l'appello lanciato da alcuni scienziati inglesi sulle pagine del 'British Medical Journal', che chiedono di eliminare il divieto all'uso medico-scientifico di queste sostanze messe al bando nel 1967 proprio per i loro effetti psicologici e la conseguente grande diffusione tra i giovani alla ricerca dell'effetto-sballo.
Secondo lo psichiatra James Rucker, tra gli autori dell'articolo sul Bmj, "non c'è nessuna prova che queste sostanze chimiche possano dare assuefazione, mentre ampi studi - osserva l'esperto, le cui dichiarazioni rimbalzano in queste ore sulla stampa britannica - hanno dimostrato come il loro utilizzo in ambienti controllati possa essere d'aiuto nel trattamento di disturbi psichici comuni".
Alcuni ricercatori stanno cominciando a rivedere gli effetti dell'Lsd e della psilocibina, il composto attivo dei cosiddetti 'funghi magici', perché queste sostanze potrebbero portare un beneficio nel trattamento della dipendenza, contro il disturbo ossessivo-compulsivo e anche, secondo un piccolo studio svizzero, alleviare i sintomi dell'ansia in malati terminali. "Tuttavia - si rammarica Rucker - ricerche più ampie sono quasi impossibili a causa di ostacoli pratici, finanziari e burocratici imposti dallo status giuridico di queste sostanze".