Milano, 16 feb. (AdnKronos Salute) - Bimbi che rischiano il cervello già a 10 anni per colpa di droga e bevande ad alta gradazione. Gli esperti della Sopsi, Società italiana di psicopatologia, lanciano l'allarme: "Tra i giovani dai 10 ai 19 anni aumentano le psicopatologie provocate da abuso di alcol e sostanze stupefacenti", avvertono in vista del 19esimo Congresso nazionale 'Psicopatologia in tempo di crisi: stress, vulnerabilità e resilienza' (23-26 febbraio, MiCo, Milano). "In questi ultimi anni - testimonia lo psichiatra Carlo Altamura - tra i ragazzi che non hanno ancora compiuto 20 anni si registra un numero sempre più elevato di domande di aiuto per ansia e disturbi depressivi, spesso accompagnati da eccesso di alcol e droghe. Dobbiamo porre un freno a questa pericolosissima deriva e rinforzare le strategie volte a migliorare la salute e il futuro delle giovani generazioni. E questo può avvenire solo grazie ad assistenza e cure mirate", avverte.
"L'assunzione di droghe - sottolinea Altamura, ordinario di Psichiatria all'università degli Studi di Milano e direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Salute mentale della Fondazione Irccs Policlinico del capoluogo lombardo - oltre agli effetti immediati provoca gravi danni al cervello e, nelle persone predisposte, aumenta fino a 5 volte il rischio di sviluppare gravi malattie psichiatriche, come schizofrenia e disturbo bipolare". Patologia che "solo in Italia colpiscono circa 2 milioni di persone", sottolinea lo specialista. Un problema tornato in queste ore sotto i riflettori anche Oltremanica, per uno studio inglese durato 6 anni che attribuisce un nuovo caso di psicosi su 4 al consumo della cosiddetta 'skunk' o 'super-cannabis', versione potenziata della droga, ad alto contenuto di tetraidrocannabinolo.
Come evidenzia la stessa Organizzazione mondiale della sanità, tra i giovanissimi la prima causa di malattia e disabilità è la depressione, a cui seguono gli incidenti stradali. Molte volte estremo epilogo di una grave depressione è invece il suicidio, terza causa di morte tra gli adolescenti.
La Sopsi snocciola i dati che supportano il suo allarme. "Da una ricerca sull'abuso di alcol, caffè ed energy drink, condotta su 3.011 adolescenti e giovani adulti italiani di entrambi i sessi tra i 16 e i 24 anni, emerge che il 53,6% consuma bevande alcoliche; tra questi, l'89,6% ha avuto comportamenti di binge drinking (l'ingestione di 5 o più bevande alcoliche, 4 per le donne, in un'unica occasione almeno una volta a settimana), mentre nel campione complessivo la percentuale di binge drinkers si attesta al 48,1%". In genera, "dunque, emerge che quasi il 90% dei giovani adulti consumatori di alcol è anche bevitore 'binge'".
Un altro studio citato dalla società scientifica riguarda proprio la cannabis. La ricerca rileva come, "dei 116 soggetti reclutati, il 50% abbia fatto uso di cannabis almeno una volta nella vita e il 22% sia attualmente consumatore. I consumatori abituali sono più spesso maschi e disoccupati. Dallo studio è emerso che quanti fanno uso di cannabis provano allucinazioni visive e rallentamento del tempo, mentre la percezione di spavento è associata all'interruzione del consumo, così come l'esperienza di allucinazioni uditive è legata all'assunzione di cannabis oltre 50 volte nell'arco della propria vita".
"Fondamentale, dunque - conclude la Sopsi, in linea con quanto raccomandano gli autori della survey inglese - il ruolo della prevenzione primaria e secondaria sugli effetti dell'uso di cannabis tra quanti sono a rischio per disturbi psicotici".