Uno studio pubblicato su PLOS Medicine torna a parlare di un tema su cui la scienza spesso dibatte: il sonno. Secondo quanto rilevato dalla ricerca, che ha seguito circa 8.000 dipendenti pubblici britannici per un periodo medio di 25 anni, dormire meno di cinque ore a notte è dannoso per la salute degli over 50, che rischiano maggiormente di soffrire di due o più patologie croniche contemporaneamente.
Insonni e malati. Dai dati è emerso che gli ultracinquantenni che dormivano meno di cinque ore rischiavano il 30% in più di soffrire di patologie croniche multiple nel corso degli anni, rispetto ai coetanei che dormivano almeno sette ore ogni notte. Il rischio saliva al 32% per gli ultrasessantenni, e al 40% per gli ultrasettantenni: «Più della metà degli anziani soffre di almeno due patologie croniche», sottolinea Severine Sabia, coordinatrice dello studio, al Washington Post. «Questo sarà un problema notevole per la sanità pubblica, poiché la multimorbilità (ovvero la presenza di due o più condizioni mediche in un paziente, NdR) è associata a un ampio utilizzo del servizio sanitario, a ricoveri e a disabilità».
A ognuno il suo sonno. Non esiste un numero magico di ore da rispettare per essere sani: la necessità di sonno varia in base a diversi fattori, come l'età o l'attività fisica. In genere, 7-8 ore sono considerate una media accettabile, ma i neonati dormono addirittura 16 ore.
Tuttavia non è solo importante la quantità, ma anche la qualità del sonno: il cervello deve entrare nella fase di sonno profondo (detto anche a onde lente) per poter consolidare la memoria e ripulirsi dalle tossine.
Igiene del sonno. Per dormire bene è importante avere delle corrette abitudini, che fanno parte di una buona igiene del sonno: evitare di guardare lo smartphone prima di dormire, ad esempio, ma anche mangiare poco a cena e avere una camera buia e silenziosa, con una giusta temperatura.
I limiti dello studio. Lo studio, a detta degli stessi autori, presenta alcune limitazioni: è basato infatti su dati riportati dagli stessi partecipanti (che quindi potrebbero essere poco precisi), e ha analizzato una fetta molto ristretta di popolazione – dipendenti pubblici che hanno lavorato principalmente a Londra, quasi tutti bianchi.