Roma, 3 dic. (AdnKronos Salute) - "La Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità si celebra ogni anno, il 3 dicembre, fin dal 1981. Su questa giornata, purtroppo, è calata oggi l'ombra drammatica della strage di San Bernardino in California. Persone innocenti e indifese che si trovavano in un centro per l'assistenza a portatori di handicap sono state uccise da un gruppo armato che ha voluto portare la morte in un luogo in cui invece si lavora per dare a tutti una vita migliore. Non è ancora chiara la matrice di questo gesto sanguinario, ma voglio cogliere l'occasione non solo per condannare qualsiasi forma di violenza, ma per esprimere i sentimenti di piena vicinanza e solidarietà ai famigliari delle vittime". Così la presidente della Camera Laura Boldrini, intervenendo alla cerimonia in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità.
"Considero importante - ha proseguito Boldrini - che questo nostro incontro si svolga alla presenza del capo dello Stato, dei presidenti delle Camere, dei rappresentanti del Governo e delle Commissioni parlamentari, perché le istituzioni hanno delle responsabilità aggiuntive, un ruolo importante da svolgere: il ruolo che gli assegna l'articolo 3 della Costituzione, che per me è il più bello di tutti, quando dice 'E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana'".
"In Italia ci sono leggi che hanno come scopo esattamente quello della piena inclusione nella vita scolastica. Leggi ottenute spesso grazie alla spinta delle associazioni e delle famiglie. Le ringrazio per tutto quello che fanno ogni giorno, e anche per come sono riuscite a dare un contributo di civiltà al nostro Paese. E c'è la figura dell'insegnante di sostegno. Una figura preziosa non solo per aiutare il ragazzo o la ragazza ad assolvere agli impegni scolastici, ma anche e soprattutto per favorirne la socializzazione e la positiva relazione con gli altri studenti. L'esperienza (l'ho visto anche direttamente, nella mia famiglia) dimostra che la sintonia e la collaborazione tra il corpo docente, l'insegnante di sostegno e la famiglia possono dare in questo senso risultati davvero molto importanti", ha sottolineato la presidente.
"Ma vorrei anche porre l'accento sugli aspetti culturali che interessano la questione della disabilità - ha proseguito Boldrini - Se c'è una cosa che più di altre caratterizza il genere umano è che esso è composto da persone che sono tutte diverse una dall'altra: diverse per idee, diverse per atteggiamento, diverse per cultura, diverse per religione, diverse per abilità individuali.
Queste differenze vengono spesso vissute con disagio, anzi con fastidio o con un atteggiamento cosiddetto di 'tolleranza'. E questo - ha rimarcato - accade anche nei confronti di persone con disabilità: la 'tolleranza verso chi è diverso'".
"Ho letto un'intervista a Papa Francesco, e in un punto l'ho trovata eccezionale: 'Non mi piace la parola tolleranza, dobbiamo parlare di convivenza e di amicizia'. E' vero: essere tolleranti verso qualcuno diverso da sé significa guardare l'altro, magari in modo benevolo, ma sempre dall'alto verso il basso: 'io ti tollero'. E questo non può essere un atteggiamento condivisibile. E' proprio in un'ottica di convivenza e di amicizia che vi propongo di considerare la presenza di ragazzi con disabilità dentro le vostre classi. Questa presenza - ha aggiunto la presidente della Camera - non è un problema da risolvere, ma una grande opportunità da cogliere perché anche in questo caso la diversità è un valore".
"Il pieno inserimento nel percorso formativo, quindi, oltre ad essere un diritto della persona con disabilità, è anche una occasione di conoscenza e di crescita civile per tutti noi. Ha scritto Albert Einstein: 'Non dobbiamo semplicemente sopportare le differenze tra gli individui e i gruppi, ma anzi accoglierle come le benvenute, considerandole un arricchimento della nostra esistenza'. Queste parole rappresentano bene una idea di società aperta, inclusiva, plurale e quindi realmente democratica, senza la paura dell’altro. E una società che accoglie e che include è una società molto più forte e più sicura", ha concluso la terza carica dello Stato.