Salute

Dieta mediterranea: OK anche in estate

Da Bari gli esperti di Focus spiegano come seguire anche in estate una dieta corretta ed equilibrata. 

L’estate, il caldo e le temperature particolarmente elevate di questi giorni sono state al centro dell’incontro di Focus dedicato all’alimentazione nella cornice di Panorama d’Italia.

Che cosa bisogna mangiare per stare bene? E quanto bisogna bere? Ne hanno parlato con il direttore di Focus Jacopo Loredan, Enzo Spisni docente di fisiologia della nutrizione dell’Università degli Studi di Bologna, Carla Lertola, medico specialista in scienza dell’alimentazione e promotrice di Robin Foood, e la dietista Valentina Bolli.

Bere. Ma quanto? Fondamentale sempre, ma in particolar modo in estate, idratarsi correttamente: almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, ma anche di più quando fa molto caldo, è molto umido e di conseguenza di suda di più.

«L’acqua va scelta come se fosse un vino» aggiunge Carla Lertola, «bevete quella che vi piace di più e alla temperatura che preferite» .

Nessuna controindicazione per affiancare all’acqua the o tisane. «Ma attenti a non abusarne» avverte Valentina Bolli. «Possono avere effetti diuretici che riducono l’effetto idratante».

A tutta mediterranea. E a tavola? Sì, anche d'estate, alla dieta mediterranea, conferma Carla Lertola, a patto di ridurre le quantità.

Lo schema da seguire è quello classico: pasta, pane, frutta e verdura sempre; la carne bianca due volte alla settimana, la carne rossa una volta alla settimana; legumi tre o quattro volte alla settimana; pesce (meglio se azzurro) tre volte alla settimana; formaggi freschi due volte alla settimana; formaggi stagionati una volta alla settimana.

Verdure. Numerose come sempre le domande dalla platea in sala. La prima sulle verdure: meglio cotte o crude? Secondo Spisni vanno consumate in egual misura. «Ma a patto di prediligere le cotture come quella a vapore che salvaguardano vitamine e sali minerali» ricorda la Lertola.

0,00 o 1? E le farine? E’ vero che quelle raffinate “fanno male”? Valentina Bolli suggerisce ridurne il consumo al minimo e di sostituirle con i cereali, ma anche di preferire la farina 1 alla classica 00.

Bistecca sì, bistecca no. Grande interesse da parte del pubblico in sala per la carne rossa: è pericolosa come spesso sente dire? Carla Lertola è categorica: non bisogna consumarne più di mezzo kg a settimana.

Le fa eco Carlo Spisni: «L'abuso delle proteine animali nella carne processata e nella carne rossa può accrescere la probabilità di esposizione al rischio di cancro. Va però ricordato che la maggior parte delle ricerche che l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha preso in considerazione per esprimere la sua indicazione sono state realizzate negli Stati Uniti dove la carne e la quantità consumata sono molto diversi che da noi».

La parola d’ordine dunque è “moderazione”: un consumo contenuto non è legato a particolari rischi.

1 luglio 2017 Rebecca Mantovani
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