Parchi chiusi dal tramonto all'alba, insetticidi spruzzati nei luoghi pubblici e la raccomandazione di non uscire di casa (o di farlo coperti da abiti lunghi e repellenti) nelle ore preferite dalle zanzare: sono alcune delle misure decise, in una decina di comunità del Nord-Est degli Stati Uniti, dopo la comparsa di alcuni casi di encefalite equina dell'est o encefalite equina orientale (in inglese Eastern equine encephalitis, EEE), una malattia virale rara ma dalle conseguenze molto gravi trasmessa dalle zanzare.
Cinque finora i contagi negli USA, l'ultimo dei quali ha portato, il 27 agosto, alla morte di un uomo nel New Hampshire. Gli altri casi sono stati riportati in Massachusetts, New Jersey, Vermont e Wisconsin. Ma di che malattia si tratta, e perché se ne parla tanto quest'estate?
Encefalite equina orientale: cause, trasmissione e sintomi
L'encefalite equina orientale è una malattia causata da un virus del genere Alphavirus, la cui presenza in un habitat è sostenuta dalle zanzare della specie Culiseta melanura e dalle specie ospiti (uccelli infetti). È una malattia endemica nel Nord America, ma talmente rara che la maggior parte degli infettivologi statunitensi non si è mai imbattuta in un caso in un'intera carriera. Il focolaio più importante in tempi recenti è avvenuto nel 2019, con 38 casi di infezione nell'uomo.
Come spiegato dai Centers for Disease Control and Prevention statunitensi, responsabili della diffusione del virus dell'encefalite tra gli uccelli sono le zanzare Culiseta melanura, che si nutrono del loro sangue nelle zone paludose e che non attaccano praticamente altro animale al di fuori dei pennuti.
Affinché il virus arrivi a infettare l'uomo o altri animali è necessario l'intervento di altre specie di zanzare più "generaliste" (come quelle dei generi Aedes, Coquillettidia e Culex), che dopo aver succhiato il sangue di un uccello infetto pungono una persona - o un cavallo, l'animale in cui il virus fu identificato per la prima volta negli anni '30 del 1900 e da cui la malattia prende il nome.
Umani, cavalli, lama e alpaca, suscettibili al contagio, sono però considerati "strade senza sbocco" per il virus, perché ne sviluppano in concentrazioni troppo basse per poterlo passare a un'altra zanzara ghiotta del loro sangue. Non sono stati documentati casi di trasmissione da uomo a uomo.
I sintomi dell'encefalite equina orientale includono mal di testa, vomito, diarrea; ma nel 5% dei casi il virus può attaccare il cervello causando, appunto, un'encefalite, che si manifesta con confusione, disorientamento, sonnolenza. Il virus attacca proteine presenti sulla superficie dei neuroni causando spesso danni neurologici permanenti, provocati anche, allo stesso tempo, dalla risposta infiammatoria dell'organismo.
In queste circostanze la malattia è letale per un paziente su tre. Non esistono cure specifiche se non trattamenti che agiscono sui sintomi. Non ci sono vaccini per l'encefalite nell'uomo (mentre ne esistono per i cavalli).
Encefalite equina orientale: i casi sono in aumento?
La maggior parte dei casi di encefalite equina orientale negli USA si verifica di solito negli Stati del Golfo e nei Caraibi, dove l'allarme cessa a fine ottobre, con i primi freddi che congelano l'acqua e ostacolano la sopravvivenza delle zanzare.
Secondo gli esperti è presto per dire se il 2024 sarà un anno più critico dei precedenti. Studi scientifici dimostrano, però, che i cambiamenti climatici hanno esteso la stagione di permanenza delle zanzare nell'habitat di oltre due settimane, dal 1979 al 2022, allo stesso tempo estendendo l'area geografica in cui si incontrano questi insetti. Come raccontato dal New Scientist, se in genere il Massachusetts affrontava un'epidemia ogni 10-20 anni, stavolta è ricomparso un caso dopo solo 4 anni.
L'avanzata di dengue e Oropouche
Le stesse cause legate al clima sarebbero all'origine dell'avanzata di altre due epidemie. Il Brasile e altri Paesi del Sud America sono alle prese di un aumento dei casi di febbre Oropouche rispetto allo scorso anno di oltre l'800%. Il virus tropicale trasmesso dalla puntura di moscerini e zanzare e responsabile di sintomi di tipo influenzale ha infettato circa 8.000 persone in cinque Stati, provocando quest'anno i primi due decessi documentati per questa zoonosi. A luglio erano stati segnalati anche i primi due casi (di importazione) di febbre Oropouche in Lombardia.
Il 2024 è stato anche, finora, l'anno peggiore per la diffusione della febbre dengue, che ha raggiunto gli 11 milioni di contagi in tutto il mondo (dati aggiornati a luglio), inclusi circa 7.000 decessi: quasi il doppio dei casi rispetto a un anno fa. L'avanzata del virus è in crescita da anni, complice l'espansione delle specie che lo trasmettono, come le zanzare delle specie Aedes aegypti o Aedes albopictus (la cosiddetta "zanzara tigre") a latitudini che prima non popolavano.