Salute

Le origini e il futuro della pandemia di Covid-19 secondo David Quammen

Intervista a David Quammen, lo scrittore che aveva profetizzato l'arrivo di una pandemia da parte di un nuovo coronavirus proveniente dalla Cina, in occasione dell'uscita del suo nuovo libro.

"Per alcuni non è stata una sorpresa, l'arrivo di questa pandemia, non più di quanto possa esserlo il sopraggiungere di un evento tristemente ineluttabile. Mi riferisco agli esperti di malattie infettive. Per decenni lo avevano visto avvicinarsi come un puntino scuro all'orizzonte delle pianure del Nebraska, che procedeva rombando verso di noi con velocità e forza incalcolabili, come un tir carico di polli o di acciaio andato fuori controllo".

Comincia così Senza Respiro (Adelphi), il nuovo libro di David Quammen, l'autore che nel besteller Spillover, nel 2012, aveva profetizzato l'arrivo di un nuovo coronavirus dalla Cina. Nel suo ultimo libro, scritto nell'arco di un anno, Quammen racconta in dettaglio tutto quello che si sa sull'origine della pandemia di Covid 19 e sulla diffusione delle sue varianti fino all'arrivo di omicron.

Lo abbiamo incontrato a Milano, nel corso di un tour in Italia che toccherà nei prossimi giorni anche le città di Torino (19 novembre), Cuneo (20 nov), Bergamo (21 nov) e Roma (24 nov).

La pandemia di Covid 19, arrivata nella prima metà del 2020, ci ha lasciati letteralmente "senza respiro". Ripercorriamone le tappe principali. Quando sono arrivate le prime notizie dalla Cina?

A fine 2019, tra il 30 e il 31 dicembre, alcune persone in tutto il mondo hanno cominciato a raccogliere voci e notizie di una polmonite atipica a Wuhan, in Cina, che portava la gente in ospedale. Tra queste persone c'era Marjorie Pollack, a New York, il cui compito era quello di pubblicare notizie su ProMed, un servizio di segnalazione via e-mail con circa ottantamila iscritti interessati alle malattie infettive. Nei primi giorni di gennaio, alcuni campioni dei primi pazienti sono stati sequenziati e si è visto che si trattava di un coronavirus. All'inizio si pensò che si trattasse del virus della SARS, la Sindrome respiratoria acuta grave esplosa nel 2003. Ma si è presto capito che si trattava di un nuovo coronavirus, e quindi divenne chiaro che il rischio era molto, molto serio. 

 

Quando c'è stata la prova che si trattava di un nuovo virus? 

L'11 gennaio la prima sequenza del virus è stata pubblicata su un sito web di Edimburgo, in Scozia. Era una sequenza ottenuta da Yong-Zhen Zhang a Shangai, che stava collaborando con un partner occidentale, Eddy Holmes, un brillante biologo evoluzionista ora basato all'Università di Sidney, in Australia. Fu Holmes a convincere Zhang a condividere quei dati, e ci mise 52 minuti a pubblicarla dopo averla ricevuta.

Era la sera di venerdì 10 gennaio a Washington. Fu allora che Anthony Fauci e Barney Graham hanno visto il genoma per la prima volta. Anthony Fauci dirigeva da decenni il Niaid, l'Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive, mentre Barney Graham, lavorava per il centro di ricerca sui vaccini che fa parte dello stesso istituto. Da quel momento, cominciò lo sviluppo di un vaccino a mRna che nel giro di un paio di mesi fu iniettato per la prima volta in un volontario umano per la sperimentazione. Mai un vaccino è stato sviluppato così rapidamente prima.

Senza respiro di David Quammen
La cover di Senza Respiro (Adelphi), il nuovo libro di David Quammen che nel besteller Spillover, nel 2012, aveva profetizzato l'arrivo di un nuovo coronavirus dalla Cina.

Che cosa sappiamo sui primi casi? E cosa pensa sull'ipotesi che la pandemia sia stata causata dalla fuga dall'Istituto di virologia di Wuhan?

I primi casi confermati risalgono a inizio dicembre 2019. Sono stati identificati 41 pazienti, di cui 27 erano direttamente collegati al mercato all'ingrosso di Huanan. Poi si è scoperto che anche gli altri 14 erano centrati nello spazio geografico vicino al mercato. Dunque, la pandemia deve essere cominciata lì, e in nessun modo nelle vicinanze dell'Istituto di virologia di Wuhan, che è a 9 miglia (14 km) di distanza, al di là dal Fiume Azzurro.

 

Qualcuno però ha avanzato il dubbio che il virus circolasse già prima di dicembre 2019.  

Ci sono stati studi che suggerivano la presenza del SARS-Cov-2 in Italia e a Florianapolis, una ricca città sulla costa del Brasile, in precedenza. Gli autori sono bravi scienziati, ho parlato con loro. Ma è possibile che ci siano stati degli errori. In alternativa, si potrebbe concludere che si trattava di altri tipi di coronavirus.

Perché il virus è stato così letale in Italia?

Questa è una domanda difficile. L'ho chiesto agli scienziati italiani, in particolare a Marino Gatto, professore emerito di Ecologia al Politecnico di Milano. Secondo Gatto la causa è stata l'industrializzazione nel Nord Italia: non solo l'inquinamento atmosferico, ma soprattutto industriali e uomini d'affari che viaggiavano molto, anche a Wuhan. Poi c'è stata la partita di calcio Atalanta-Valencia, che secondo alcuni è stato un evento importante di superdiffusione. Alla fine, il Nord Italia è stato invaso dal virus prima che la gente e le autorità se ne rendessero conto. Ma il virus è stato molto letale a Castiglione d'Adda, a Bergamo.

.. Il tasso di mortalità era del 5%. Perché? Forse per l'elevata presenza di anziani? Forse perché la gente viveva in famiglie multigenerazionali con bambini, genitori e nonni? Non lo sappiamo.

 

Ora che la situazione è migliorata, molti si comportano come se il peggio fosse passato. È così?

Non dobbiamo dimenticarci del virus, perché continuerà a evolversi. È dimostrato che è molto capace di farlo. Probabilmente si adatterà e troverà il modo di sfuggire all'immunità che abbiamo conquistato con i nostri vaccini. C'è una nuova vaccinazione antinfluenzale ogni anno, perché l'influenza si evolve e cambia continuamente. È molto probabile che ci sarà un nuovo vaccino contro il Covid ogni anno. E tutti faremmo bene a farlo, per proteggerci.

18 novembre 2022 Andrea Parlangeli
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