Al Politecnico di Milano c'è un laboratorio tutto al femminile che, lontano dai clamori, lavora su uno dei temi più caldi e più promettenti della medicina moderna: la rigenerazione tramite cellule staminali. La ricerca si concentra sul tessuto adiposo che, in seguito a malattie autoimmuni, o al trattamento prolungato con farmaci per il diabete, può atrofizzarsi al punto da compromettere seriamente l'aspetto, determinando difficoltà psicologiche importanti. I risultati delle terapie disponibili sono poco soddisfacenti, e così il team sta mettendo a punto un gel biocompatibile che, caricato con le cellule staminali adipose del paziente stesso, può essere iniettato esattamente nel punto in cui il tessuto ha bisogno di essere "rimpolpato".
La ricercatrice che più di tutte è attiva in questo progetto è Fabiola Munarin, che è anche la finalista italiana al premio internazionale della Fondazione Altran. Già vincitrice dell'edizione nazionale, la ventinovenne Fabiola deve vedersela con altri sei concorrenti, che hanno presentato progetti sulla mobilità sostenibile, su tecniche diagnostiche innovative, sull'assistenza ai disabili, sui trasporti, e sulla sicurezza degli ambienti indoor. Il premio in palio è un accompagnamento alla creazione di uno spin-off e, quindi, verso lo sviluppo industriale dell'idea: proprio il tipo di assistenza che in Italia manca ai giovani ricercatori. Al contrario degli avversari, però, Fabiola non ha un'azienda alle spalle. La giuria tecnica si riunirà nei prossimi giorni per decidere il vincitore, ma nel frattempo il progetto italiano può essere supportato cliccando su "mi piace" sulla pagina Facebook di Altran Foundation for Innovation. C'è tempo fino al 17 aprile: il giudizio degli esperti terrà conto anche del risultato della votazione su Facebook!