Da una classe di antibiotici sintetici che colpiscono i batteri non in un modo soltanto, ma su due fronti in contemporanea potrebbe arrivare una nuova spinta per combattere l'antibiotico-resistenza, una delle principali sfide per la salute globale. Secondo un nuovo studio, gli antibiotici sintetici macroloni distruggono la funzionalità batterica, rendendo la capacità dei microrganismi di sviluppare resistenza 100 milioni di volte più improbabile. La ricerca è stata pubblicata su Nature Chemical Biology.
Macroloni: due vie per bloccare i superbatteri
Gli scienziati dell'Università dell'Illinois a Chicago hanno dimostrato in modo sperimentale che gli antibiotici macroloni rendono la vita difficile ai batteri in due modi: impedendo loro di produrre proteine e corrompendo la struttura del loro DNA. Poiché le due azioni avvengono in contemporanea in una stessa concentrazione, i batteri perdono la loro capacità di acquisire mutazioni random in uno di questi due modi. Così l'evoluzione di proprietà di antibiotico-resistenza diviene pressoché impossibile.
Macroloni: una combinazione di successo
I macroloni sono antibiotici sintetici che uniscono in un unico composto le proprietà antibatteriche di altre due comuni classi di antibiotici, chiamati macrolidi. La prima è l'eritromicina, comunemente prescritta contro infezioni respiratorie e del tratto urogenitale. Essa agisce bloccando i ribosomi, gli organuli di cui i batteri hanno bisogno per produrre in modo efficiente le proteine. La seconda classe di antibiotici è quella dei florochinoloni come la ciprofloxacina, usata da sola per combattere infezioni del tratto urinario, respiratorio e gastrointestinale. Questa prende di mira un enzima batterico chiamato DNA girasi, che ha un ruolo molto importante nella replicazione del DNA. In questo modo impedisce al loro DNA di raggiungere la corretta struttura.
Il team ha sintetizzato diversi macroloni e ha scelto quello che, alla dose inferiore, riesce a svolgere entrambi i compiti contemporaneamente. Ciò rende ai batteri praticamente impossibile organizzare le proprie difese genetiche. Ulteriori sviluppi di questi composti potrebbero costituire una delle migliori soluzioni indagate finora per contrastare l'antibiotico-resistenza.