Salute

Da hobby a lavoro la vita negata dei malati Bpco, arriva nuovo mix terapeutico

Milano, 9 set. (AdnKronos Salute) - Se a oltre 3 italiani su 4 è capitato almeno una volta nella vita di sentirsi mancare il respiro, per chi convive con la Bpco (broncopneumopatia cronico ostruttiva) gli 'ostacoli del fiato' sono una normalità con cui fare i conti 24 ore su 24. Una vita negata. La malattia 'ladra' del respiro condanna all'immobilità: per quasi un paziente su 2 qualsiasi attività fisica, persino salire una rampa di scale, si trasforma in un'impresa. Nei casi più gravi anche cambiarsi i vestiti toglie il fiato. Gli hobby diventano un miraggio per il 41%, il piacere di andare a ballare finisce in soffitta per il 36%. La Bpco frena persino attività più sedentarie come trascorrere una serata al cinema o a teatro, per 3 malati su 10.

E non bastasse lo tsunami che si abbatte sul tempo libero e sulla vita familiare e di coppia, anche il lavoro viene investito dalle conseguenze negative della patologia: quasi un paziente su 5 ha dovuto cambiare professione, il 9% ha proprio rinunciato a lavorare. A raccontare l'incubo giornaliero degli italiani con Bpco è un'indagine realizzata da Gfk e promossa da AstraZeneca. L'occasione è l'arrivo in Italia di una nuova combinazione terapeutica che con un 'clic' ogni 12 ore promette di migliorare il respiro dei pazienti giorno e notte: l'associazione di due boncodilatatori - aclidinio e formoterolo, a dose fissa precostituita somministrata in un unico inalatore - è in grado, spiegano gli esperti durante un incontro a Milano, di controllare i sintomi mattutini (-17,7%), diurni (-21,6%) e notturni (-25,2%) della Bpco rispetto ai monocomponenti.

"Fino ad ora avevamo due molecole separate - spiega Pierachille Santus, professore associato di Malattie dell'apparato respiratorio all'università degli Studi di Milano - ora è disponibile una combinazione fissa di questi due principi attivi broncodilatatori cardine, che ne sfrutta le proprietà sinergiche con un risultato clinico funzionale maggiore. L'azione è immediata, in circa 1-2 minuti si ha un effetto positivo sulla funzione polmonare e quindi sulla percezione del sintomo. E con la somministrazione ogni 12 ore, una al mattino e una alla sera, si coprono le necessità del paziente giorno e notte. Anche al risveglio", momento difficile per chi convive con la Bpco.

Le due molecole, il formoterolo che è un beta2-agonista e l'aclidinio che è un anticolinergico, lavorano dunque contemporaneamente "su due vie parallele del sistema nervoso autonomo, sulla via nervosa simpatica e su quella parasimpatica", aggiunge Santus. Anche il device può fare la differenza: "E' facile da utilizzare, permette una buona erogazione e ha meccanismi di feedback che rassicurano sulla corretta inalazione: un conta-dosi che scala solo se il paziente ha inalato, un rilevatore colorato che diventa verde quando si carica e rosso quando è avvenuta la somministrazione, e un 'reminder uditivo', il clic che fa capire al paziente che ha attivato il device".

Il problema principale dei pazienti è la mancanza di respiro, continua Santus, "sicuramente legata ad alterazioni fisiopatologiche del polmone che portano a problemi meccanici. La difficoltà di dilatazione adeguata si ripercuote sulle attività quotidiane. Più la malattia è grave, più sono le alterazioni e i sintomi. E più si limita la qualità della vita, fino a una situazione in cui anche le cose più banali, come l'igiene personale, diventano difficili". Sono 2,6 milioni i malati di Bpco in Italia, ma si stima che solo il 50% di chi vive 'senza fiato' abbia ricevuto la diagnosi. L'insorgenza lenta e progressiva fa sì che il paziente si abitui inizialmente a convivere con i sintomi e non li riferisca al medico. E se prima la malattia era più tipica del sesso maschile, da tempo le donne sono sempre più nel mirino.

Anzi, precisa Santus, "da alcuni dati pubblicati a fine 2015 su Lancet e provenienti da un'indagine di 40 anni su popolazione Usa, si è visto che mentre la mortalità per tutte le malattie è tendenzialmente in riduzione o stabile, per la Bpco è ancora in aumento, soprattuto nel sesso femminile". Con circa 3 milioni di decessi l'anno è la quarta causa di morte a livello globale, ma secondo alcune proiezioni potrebbe diventare la terza entro il 2030. I primi sintomi possono comparire intorno a 40 anni, ma poi peggiorano. Oltre la metà dei pazienti li sperimenta costantemente durante le 24 ore.

Quanto ai fattori di rischio il fumo è il principale. "Non va sottovalutato inoltre il ruolo giocato dall'inquinamento ambientale, sia atmosferico che domestico, e dall'esposizione professionale ad agenti inalanti irritanti", puntualizza Nicola Scichilone, professore di Malattie dell'apparato respiratorio all'università degli Studi di Palermo.

Una terapia efficace, fa notare Paola Rogliani, direttore dell'Unità di Malattie dell'apparato respiratorio-Dipartimento di Medicina dei sistemi dell'università di Roma Tor Vergata, "deve consentire ai pazienti di tornare a vivere la vita di prima, interrompendo il circolo vizioso dell'inattività causato principalmente dalla mancanza di respiro". La nuova combinazione terapeutica, dice Tommaso Salanitri, responsabile dell'Area medica Malattie respiratorie, infiammatorie e autoimmuni di AstraZeneca Italia, "ha ridotto le riacutizzazioni, da moderate a gravi, del 29%, ritardando la comparsa della prima riacutizzazione".

Diagnosi precoce e prevenzione sono due armi fondamentali contro la malattia. E per gli italiani arruolati nell'indagine Gfk (che ha sondato un campione di 850 persone, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne e 93 pazienti con Bpco) la formula per superare gli 'ostacoli del fiato' potrebbe essere: più verde (72%), meno traffico (65%). I pazienti ripongono le speranze nel progresso terapeutico, fiduciosi in 7 casi su 10 di poter stare meglio grazie alle cure.

9 settembre 2016 ADNKronos
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