Milano, 27 feb. (AdnKronos Salute) - Boom di allergie tra i giovanissimi italiani: ne soffre il 30% di lattanti, bambini e ragazzi, ed entro il 2020 la rinite allergica colpirà un bimbo su 2. "Negli ultimi anni stiamo assistendo a una tendenza al continuo incremento delle allergie. In particolare, nei centri urbani alcune forme di allergia come l'asma, la rinite e la dermatite atopica sono raddoppiate o addirittura triplicate". E' il quadro tracciato da Giovanni Cavagni, coordinatore della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip) dell'Emilia Romagna, in occasione del II Congresso regionale Siaip che si apre a Bologna.
"I dati indicano che le malattie allergiche costituiscono ormai una vera e propria malattia sociale", avvertono gli esperti. "Il nostro modo di vivere è molto cambiato - sottolinea Giampaolo Ricci, coordinatore scientifico del Congresso - al punto che le allergie vengono oggi considerate il prezzo del miglioramento della qualità della vita degli ultimi decenni. E' stato infatti dimostrato come i bambini cresciuti in fattoria abbiano una probabilità di allergie molto inferiore rispetto ai bimbi di città: il motivo sta tutto nel contatto con un gran numero di infezioni durante l'infanzia" dei bimbi di campagna. "Perché il sistema immunitario, impegnato a combattere contro i germi dell'ambiente, non si sottrae ai propri compiti e non punta la sua risposta contro sostanze innocue, come invece accade nell'allergico". Da qui il boom di allergie in ambiente metropolitano negli ultimi decenni.
"Le allergie in crescita sono quelle respiratorie, seguite dalle allergie alimentari", precisa Cavagni. "I bambini intolleranti a latte, uova, nocciole e altri alimenti sono raddoppiati. Il riscaldamento globale, inoltre, aumenta la liberazione dei pollini allergizzanti e allunga la stagione degli starnuti: negli ultimi anni basta infatti il primo sole per veder impollinare la parietaria e le graminacee, a volte già all'inizio di marzo".
In Italia il 10% degli under 14 soffre di asma bronchiale, provocata da allergie nell'80% dei casi; il 18-20% soffre di rinite allergica, mentre il 10% può presentare dermatite atopica. Zoomando sull'Emilia Romagna, l'allergia più frequente è quella al polline di graminacee che colpisce oltre il 60% dei bambini allergici in età scolare con rinite, congiuntivite e asma bronchiale, soprattutto tra marzo e giugno. "Essendo le allergie così diffuse - prosegue Ricci - grande importanza sociale hanno le nuove strategie messe in campo per la prevenzione. La novità sta nel perfezionamento della diagnostica allergologica, che al tradizionale prick test cutaneo affianca l'indagine molecolare delle immunoglobuline E, che permette di identificare rapidamente difficili allergie crociate e di individuare il singolo allergene in causa, rendendo sempre più specifica la terapia con vaccini antiallergici.
Anche la misurazione dei gas esalati con il respiro, come l'ossido nitrico, è un modo nuovo, facile e non invasivo di controllo dell'efficacia della cura nel bambino con allergia respiratoria".