Una crema arricchita con frammenti di DNA riesce a proteggere la pelle dai danni dei raggi ultravioletti. Ingannando le cellule.
Un lavoro non privo di rischi, ma rilassante: collaudatori di creme solari. Lo fareste un lavoro così? Dite la vostra nel forum dedicato ai lavori strani. |
A questa incertezza generale si aggiungono le nuove scoperte, come quella proveniente dalla scuola di medicina della Boston University dove una ricercatrice, Barbara Gilchrest, ha testato l'efficacia di una nuova crema solare arricchita con frammenti di DNA. Dalla sua ricerca sembrerebbe che la miscela arricchita sia più efficace nell'abbassare il rischio di tumori alla pelle. Almeno nei topi.
Gilchrest ha spalmato alcuni topi con la nuova crema e li ha sottoposti per 16 settimane ai raggi ultravioletti simulando così l'effetto del sole. Gli animali trattati con la crema al DNA non hanno avuto nessuna lesione precancerosa alla pelle. Gli altri, non protetti, sono morti dopo 9 settimane.
Crema imbrogliona. Si ritiene che i frammenti ingannino le cellule della pelle facendogli credere che i raggi solari hanno danneggiato il loro DNA e inducendole a produrre proteine che riparino il materiale genetico e lo proteggano da ulteriori mutazioni. Il nuovo studio è inoltre il primo a mostrare che simili frammenti riescono anche a ritardare la crescita dei tumori. Ma da qui ad arrivare ai banconi delle farmacie e alla borsa da spiaggia, la strada è lunga.
(Notizia aggiornata al 2 marzo 2004)