I vaccini proteggono i più piccoli dalle forme gravi di covid: lo conferma uno studio dei CDC statunitensi, condotto su un campione di quasi 400 bambini dai 5 agli 11 anni ricoverati in 10 diversi ospedali sparsi in quattordici Stati. Dal report, oltre all'efficacia dei vaccini, emerge una disparità razziale: un terzo dei ricoverati erano infatti bambini afroamericani, che secondo un censimento del 2020 compongono appena il 14% dei bambini statunitensi dai 5 agli 11 anni. Tuttavia, sottolinea un articolo del New York Times, è difficile trarre conclusioni precise dai dati del report, poiché i CDC non specificano se le aree considerate nella loro analisi siano o meno rappresentative della popolazione del Paese.
Neri e non vaccinati. Lo studio dei CDC ricopre un periodo che va da dicembre 2021 a febbraio 2022, nel pieno dell'ondata di contagi della variante Omicron: su 397 bambini ricoverati, l'87% non era vaccinato, il 30% non aveva patologie pregresse e il 19% ha avuto bisogno di cure intensive.
Secondo una recente analisi della Kaiser Family Foundation che ha esaminato i dati di vaccinazione degli abitanti di sette stati e di Washington D.C., in quasi tutti gli Stati i bambini afroamericani dai 5 agli 11 anni si vaccinano meno rispetto ai loro coetanei bianchi e ispanici, mentre i bambini asiatici hanno il tasso di vaccinazione più alto (con picchi, ad esempio in Michigan, dell'85%).
Ancora troppo pochi vaccinati. Disparità razziali a parte, il numero di bambini statunitensi che ha completato la vaccinazione anticovid è comunque ancora troppo basso: nella fascia dai 5 agli 11 anni appena un bambino su tre ha ricevuto almeno una dose, e a fine marzo in metà degli Stati meno di uno su dieci aveva completato il ciclo vaccinale. In Italia va un po' meglio, ma le percentuali sono ancora troppo basse: secondo l'ultimo report esteso dell'ISS del 13 aprile scorso, un terzo dei bambini in fascia 5-11 anni ha ricevuto due dosi di vaccino, e appena il 3,6% ne ha ricevuta una, a testimonianza del crollo delle nuove vaccinazioni.
La legge dei grandi numeri. Secondo quanto riportano i CDC, l'altissima contagiosità di Omicron ha fatto sì che i ricoveri tra i bambini fossero maggiori quest'inverno rispetto al 2020, nonostante questa variante causi forme meno gravi rispetto a Delta. La buona notizia è che, una volta contagiati, i più piccoli corrono un rischio molto minore di contrarre la malattia in forma grave rispetto agli adulti: tuttavia bisogna ricordare che i minori di 5 anni non possono ancora ricevere alcun tipo di vaccino, e che nella fascia 5-11 anni i tassi di vaccinazione sono molto inferiori a quelli della popolazione generale e, per questo, i bambini sono in generale meno protetti dal rischio infezione rispetto agli adulti.