Le strategie di mitigazione messe in campo contro la covid potrebbero aver condotto all'estinzione due ceppi di virus dell'influenza umana. Secondo quanto riferito a STAT News da Trevor Bedford, biologo computazionale del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, mascherine, distanziamento, lavaggio delle mani e chiusura dei viaggi internazionali hanno limitato a tal punto la circolazione dei virus dell'influenza, che due sottogruppi di questi patogeni potrebbero essere definitivamente spariti.
Il riferimento è uno dei cladi del virus H3N2 e a uno dei due lignaggi dei virus dell'influenza B, conosciuto come B/Yamagata: nessuno dei due si fa più vedere da marzo 2020, periodo a cui risale l'ultima comparsa di entrambi nei database internazionali che tracciano l'evoluzione dei virus dell'influenza, e che vengono usati per aggiornare ogni anno i vaccini.
albero genealogico. Esistono due principali famiglie di virus influenzali, influenza A e influenza B. Del primo gruppo fanno parte due sottotipi, H1N1 e H3N2. Ognuno di essi è a sua volta suddiviso in tanti "rami", i cladi, con il H3N2 che risulta molto più diversificato dell'H1N1: proprio questa eccessiva diversificazione dovuta all'evoluzione del virus in risposta ai nostri anticorpi rende particolarmente difficile prevedere quale "versione" di H3N2 includere, ogni anno, nella formulazione del vaccino antinfluenzale. L'influenza B non ha sottotipi ma si divide in due lignaggi (o ceppi virali), chiamati B/Victoria and B/Yamagata.
E se fosse un abbaglio? Per risalire all'ultima apparizione dei virus B/Yamagata e del clade 3c3 di H3N2 bisogna tornare a marzo 2020. È possibile che a causa della ridotta circolazione virale i due ceppi siano spariti definitivamente dalla faccia della Terra, ma potrebbe anche trattarsi di un'illusione dovuta al fatto che nell'ultimo anno e mezzo è stata data priorità di test e sequenziamento genomico ai campioni di coronavirus SARS-CoV-2, a scapito di tutto il resto.
Anche se la stagione influenzale 2020-2021 è stata molto più debole del solito, qualche focolaio di influenza si è comunque verificato in Africa occidentale, Bangladesh, e Cambogia. Senza contare che il virus dell'influenza B/Yamagata ha già avuto in passato periodi di latenza seguiti da un ritorno in grande stile.
Previsioni più semplici. Se invece i due ceppi fossero realmente scomparsi, il lavoro di formulazione dei vaccini antinfluenzali per la prossima stagione risulterebbe agevolato: proprio la diversità del virus H3N2 aveva causato un fiasco nella formulazione del vaccino 2017-2018, che non era riuscito a proteggere tre quarti dei vaccinati contro l'influenza negli USA.
Mentre la scomparsa del virus dell'influenza B/Yamagata, se confermata, potrebbe significare un ritorno dei vaccini antinfluenzali trivalenti (cioè che proteggono contro un lignaggio solo di influenza B), in uso fino a non molto tempo fa.