Salute

Covid, Eris batte Pirola: che cosa c'è da sapere sulla nuova variante

La variante Eris di coronavirus è ormai prevalente nel nostro Paese: quali sono i sintomi? I vaccini disponibili sono efficaci? C'è da preoccuparsi?

Viene chiamata Eris, come la dea greca della discordia, e promette di portare almeno un po' di scompiglio nella stagione autunnale alle porte. La variante EG.5 - questo il suo nome "scientifico" - è una sottovariante di Omicron nota dall'inizio dell'anno, indicata come variante di interesse dall'OMS in agosto e destinata ad alimentare la forma dominante di covid in molti Paesi. Nel nostro è già così: secondo l'ultimo monitoraggio dell'Istituto Superiore della Sanità sulle varianti di coronavirus circolanti a fine agosto, ormai il 41,9% dei casi di CoViD-19 in Italia è riconducibile ad Eris.

Sintomi e rassicurazioni. Il tratto caratteristico di questa versione di coronavirus è una mutazione sulla proteina Spike, chiamata F456L, che sembra contribuire a un'aumentata trasmissibilità. I sintomi classici non sono però diversi da quelli causati dalle altre varianti (febbre, mal di gola, naso che cola, dolore muscolare, mal di testa) e gli esperti non si aspettano da Eris una malattia più grave.

L'European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) ha spiegato che «è improbabile che i risultanti livelli di malattia grave raggiungano i picchi in precedenza osservati durante la pandemia di CoViD-19, ed è inoltre improbabile che le varianti (con mutazione) F456L siano associate a un aumento della gravità dell'infezione in confronto alle varianti precedenti, o a una riduzione dell'efficacia dei vaccini sulla malattia grave».

Più spesso nei polmoni. Uno studio sulla variante Eris condotto da virologi dell'Università di Tokyo sui criceti sembrerebbe indicare che la EG.5, e in particolare la EG.5.1, sia più capace di raggiungere i polmoni dopo il contagio iniziale rispetto a un'altra variante, la XBB.1.5 (detta "Kraken"). Questo lavoro, postato per il momento su biorXiv e in attesa di revisione, si basa però su modelli animali e non è ancora stato confermato sull'uomo.

Vaccini efficaci. Per quanto riguarda i vaccini, i booster anti-covid attuali sono stati adattati per le varianti discendenti da Omicron XBB, geneticamente simili a EG.5 (Eris). Oltre a fornire una protezione eccellente contro malattia grave e morte, «poiché i due ceppi non sono identici ma sono comunque piuttosto vicini, il mio forte sospetto è che i booster forniranno comunque un buon livello di protezione» ha detto in un'intervista Scott Roberts, infettivologo dell'Università di Yale. In Italia la vaccinazione anti-covid con il vaccino Comirnaty Omicron XBB.1.5 è fortemente consigliata agli over-60 e ai soggetti fragili, per evitare sintomi gravi in caso di contagio.

Intanto Moderna ha annunciato che il proprio vaccino aggiornato contro la covid, non ancora approvato dalle autorità regolatorie di Europa e USA, è efficace contro le varianti Eris e Pirola, contro le quali genera una forte risposta immunitaria.

E Pirola? In base a quanto dichiarato dall'ISS, al 28 agosto 2023 non risultavano depositati sequenziamenti attribuibili al lignaggio di recente designazione BA.2.86 (Pirola), che alcuni studi pubblicati negli ultimi giorni definiscono di infettività molto inferiore rispetto a XBB.1.5 ed EG.5. Le altre varianti che circolano nel nostro Paese sono XBB.1.16 (16,5% di prevalenza), XBB.1.5 (13,4%, in diminuzione rispetto a luglio) e XBB.2.3 (7,8%, anch'essa in diminuzione).

9 settembre 2023 Elisabetta Intini
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