Anche se ora tutti i nostri sforzi sono concentrati sul contenimento della COVID-19, non possiamo dimenticare le altre potenziali minacce per la salute pubblica ritenute prioritarie fino allo scorso dicembre: uno di questi è l'aumento dei superbatteri resistenti agli antibiotici - un'emergenza che la COVID-19 potrebbe addirittura peggiorare.
Come sappiamo, alcuni batteri stanno diventando indifferenti anche agli antibiotici di ultima risorsa, quelli con importanti effetti collaterali, ai quali si ricorre soltanto quando tutte le altre possibili cure non funzionano. La produzione di nuove classi di antibiotici è un processo complesso e molto rischioso in termini di investimenti: al momento ce ne sono solo una trentina davvero innovativi in fase di sperimentazione, ma almeno tre quarti di questi prodotti non supereranno i test iniziali.
le conseguenze attuali. L'emergenza COVID-19 si intreccia con quella dell'antibiotico-resistenza in almeno due modi. Il primo si sta manifestando già ora: la malattia da nuovo coronavirus comporta un aumento importante di pazienti con un sistema immunitario compromesso che accedono agli ospedali, terreni fertili per i superbatteri resistenti agli antibiotici. Molti pazienti COVID ricevono una diagnosi di infezione secondaria mentre si trovano in ospedale, e le nuove infezioni hanno un impatto sulla loro sopravvivenza: da dati raccolti a Wuhan emerge che almeno la metà dei pazienti deceduti per il COVID-19 presentava almeno un'infezione secondaria. Come ricorda un articolo pubblicato su The Conversation, la compresenza di batteri è stata una causa di letalità importante anche durante le epidemie di Spagnola nel 1918 e di influenza suina nel 2009.
le Conseguenze future. Il secondo modo è destinato a farsi notare più sul lungo periodo. Il 90% dei pazienti curati per la COVID-19 riceve anche trattamenti antibiotici: questa impennata di cure antibatteriche in una ristretta finestra di tempo è destinata a esercitare una forte pressione selettiva sui microorganismi ospedalieri per evolvere caratteristiche di resistenza agli antibiotici. Tutto questo potrebbe portare a un aumento delle infezioni difficilmente curabili nei prossimi mesi o anni. La precedente, tetra previsione su un numero di 10 milioni di decessi dovuto a superbatteri nel 2050 non teneva conto del ciclone COVID-19. Ora quell'orizzonte temporale potrebbe essere più vicino.
Parola d'ordine: collaborare. Fortunatamente, la COVID-19 può indicarci anche la strada per affrontare questa emergenza. La stessa cooperazione scientifica messa in campo per contrastare il coronavirus SARS-CoV-2 potrebbe essere impiegata anche per affrontare il problema dell'antibiotico-resistenza, un'altra minaccia che potrebbe mettere a dura prova i nostri sistemi sanitari.