Salute

CoViD-19, lo screening per tutti conviene?

Testare regolarmente anche gli asintomatici ridurrebbe i contagi, le morti e i ricoveri da CoViD-19. Ma il rischio è il collasso dei sistemi sanitari.

Uno screening periodico e regolare dell'intera popolazione di determinate aree geografiche, che includa non solo chi mostra sintomi compatibili con la CoViD-19 ma anche gli asintomatici, potrebbe ridurre gli episodi di trasmissione del coronavirus SARS-CoV-2, i ricoveri in ospedale e i decessi. Lo sostiene uno studio del Massachusetts General Hospital, che aggiunge che questo tipo di approccio potrebbe anche risultare economicamente sostenibile, se solo i prezzi di test e tamponi si abbassassero.

L'analisi pubblicata sulla rivista scientifica Clinical Infectious Diseases si inserisce in un dibattito in corso tra epidemiologi: tra chi, cioè, è convinto della necessità di ampliare il più possibile la platea di persone da testare, e chi pensa che vada testato solo chi ha un sospetto di malattia, per evitare il sovraccarico dei sistemi sanitari.

Test e screening: che differenza c'è? Quando si parla di test per la CoViD-19 ci si riferisce soprattutto agli esami diagnostici destinati alle persone che mostrano sintomi compatibili con l'infezione o ai loro più vicini contatti. Per screening si intende invece una campagna di test "di controllo" effettuata su una popolazione che non mostra sintomi e non necessariamente è stata raggiunta dal contagio. Almeno allo stato attuale delle cose non è un'indagine replicabile su un intero territorio nazionale, ma dove è stata compiuta, per esempio a Vo' Euganeo, primo focolaio dell'epidemia, ha portato a risultati importanti sia sul piano del contenimento dei contagi sia su quello della ricerca scientifica.

Controlli costanti. Gli scienziati statunitensi hanno usato modelli statistici per simulare gli esiti di quattro diverse strategie di somministrazione dei test (i classici tamponi con metodica PCR) per la CoViD-19: testare soltanto i pazienti con sintomi critici bisognosi di ricovero ospedaliero, come si faceva un po' dappertutto a marzo 2020; testare tutti i sintomatici e isolarli se positivi; testare una sola volta sia i sintomatici, sia gli asintomatici; infine, testare mensilmente tanto i sintomatici quanto gli asintomatici.

Quest'ultima strategia, lo screening ripetuto dell'intera popolazione, porterebbe agli esiti migliori in termini di contenimento dei contagi, riduzione dei ricoveri e dei decessi. Con un tasso di riproduzione effettivo del virus sulla popolazione suscettibile (Re) fissato a 0,9, lo screening di sintomatici e asintomatici porterebbe a una riduzione del 64% delle infezioni e del 46% delle morti rispetto al testare i soli casi da ricovero; richiederebbe però di effettuare 66 volte più test al giorno e di sostenere costi 5 volte più elevati. Tutti questi calcoli sono stati effettuati considerando la sola popolazione del Massachusetts e non l'intera popolazione americana.

Il rischio di un effetto boomerang. I vantaggi dell'approccio "test periodici per tutti" si manterrebbero in diversi scenari (sia quello in cui i casi siano ormai in diminuzione, sia nell'eventualità di un nuovo, rapido rialzo delle infezioni). Ma servirebbe abbassare drasticamente i costi dei tamponi, dai circa 50 dollari attuali a 5 dollari o meno - per esempio, investendo in reagenti meno cari o aumentando in modo capillare i laboratori capaci di processarli. Non tutti comunque sono d'accordo con questo modo di affrontare la CoViD-19, che rischierebbe di creare un sovralavoro per le strutture sanitarie portandole comunque al collasso, questa volta per "eccesso di zelo".

È di questo avviso l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, che ha affidato questa preoccupazione a un post su Facebook: «Non dimentichiamo - scrive - che il famoso tampone altro non è che un esame di conferma di sospetto diagnostico: credo sia COVID19 o ho il sospetto che una persona sia entrata in contatto stretto di un caso e quindi eseguo l'esame per confermare il sospetto. Il ricorso al tampone per - lasciatemelo dire - eccesso di prudenza, in una vasta platea di popolazione asintomatica, produce criticità non secondarie. In molte situazioni la richiesta di tampone per poter accedere a procedure assistenziali diventa un forte collo di bottiglia che rallenta non poco l'attività stessa. Una precauzione importante, ma se andasse a discapito della operatività assistenziale potrebbe rappresentare un danno».

27 settembre 2020 Elisabetta Intini
Ora in Edicola
Scopri il mondo Focus. Ogni mese in edicola potrai scegliere la rivista che più di appassiona. Focus il magazine di divulgazione scientifica più letto in Italia, Focus Storia per conoscere la storia in modo nuovo ed avvincente e Focus Domande & Risposte per chi ama l'intrattenimento curioso e intelligente.

Dalle antiche civiltà del mare ai Romani, dalle Repubbliche marinare alle grandi battaglie navali della Seconda guerra mondiale: il ruolo strategico che ha avuto per la storia – italiana e non solo - il Mediterraneo, crocevia di genti, culture, merci e religioni. E ancora: cento anni fa nasceva Don Milani, il sacerdote ribelle che rivoluzionò il modo di intendere la scuola e la fede; nella mente deigerarchi nazisti con gli strumenti del criminal profiling; le meraviglie dell'Esposizione Universale di Vienna del 1873, il canto del cigno dell'Impero asburgico.

ABBONATI A 29,90€

Attacco al tumore: le ultime novità su terapie geniche, screening, cure personalizzate, armi hi-tech. Inoltre: lo studio dell’Esa per la costruzione di una centrale fotovoltaica nello Spazio; dove sono le carte top secret sulla guerra in Ucraina; il cambio climatico ha triplicato le grandinate in Europa e, soprattutto, in Italia; quali sono le regole di convivenza tra le piante degli habitat “a erbe”.

ABBONATI A 31,90€
Follow us