La sindrome di Tourette (o come recita il nome completo, sindrome di Gilles de La Tourette) è un disturbo che compare nell’adolescenza: il malato ripete gesti meccanici incontrollati, suoni acuti, grida e arriva a perdere il controllo del linguaggio.
Si ritiene che ne fosse affetto il compositore Wolfgang Amadeus Mozart.
Tic motori. Accanto ai problemi motori, per esempio tic che dal viso si estendono al collo, alle spalle e poi a tutto il corpo, a volte il malato prova l’irresistibile impulso di dire parolacce: si tratta di un meccanismo di difesa in cui l’aggressività esplode con la ripetizione ossessiva di parole considerate violente e offensive, oppure con gesti inconsulti.
Le cause di questa sindrome, descritta dal medico francese George Gilles de La Tourette nel 1884, non sono ancora del tutto chiare. C’è chi ritiene che esista una lesione organica: lo dimostrerebbe il fatto che i farmaci che bloccano i circuiti nervosi che utilizzano come trasmettitore la serotonina agiscono sulla ripetizione involontaria di gesti e parole. Ma si pensa anche che alla base della sindrome vi sia un disturbo psicologico di tipo ossessivo, generato da difficoltà nelle relazioni con gli altri, che porta a determinati rituali come gli sfoghi verbali.
La cura di questa sindrome, può essere fatta nelle cliniche neurologiche e psichiatriche.
Tim Howard e Tourette. Anche il portiere della Nazionale statunitense - che nel 2014 ha ottenuto il record di maggior numero di parate in una partita dei Mondiali – ha la sindrome di Tourette.
I sintomi della sindrome, in particolare i tic, aumentano in occasione delle partite. E più le partite sono importanti e più i tic diventano numerosi.
«Non ho mai contato quanti tic ho in una partita», disse una volta in un’intervista allo Spiegel, nel 2013. «Succede di continuo, senza alcun segno in anticipo, e aumenta con l’aumentare dell’importanza della partita», disse. «Succede ancora di più quando sono particolarmente nervoso».
Niente parolacce. Quando la palla è lontana Howard non cerca di reprimere tic e contrazioni. Ma quando l'azione si avvicina alla porta che difende, i muscoli inspiegabilmente si rilassano. «Non ho idea di come io ci riesca, neppure i miei dottori sanno spiegarmelo. Probabilmente è perché in quel momento la mia concentrazione sulla partita è maggiore e più forte della sindrome di Tourette». Howard - come il 90% dei pazienti affetti da sindrome di Tourette - non ha sfoghi verbali (le famose parolacce).
Uno su 2 mila. La sindrome di Tourette, secondo alcune ricerche, interessa lo 0,05 per cento della popolazione. Con un rapporto femmina-maschio di 4 a 1. Nella metà dei casi si accompagna a disturbi ossessivo-compulsivi. E inizia nell’infanzia con tic singoli o multipli che tendono a peggiorare col tempo. In seguito possono comparire anche problemi sonori come brontolii, sospiri rumorosi, grida e colpi di tosse. Come detto in circa il 10% (ma secondo alcune statistiche anche il 50%) delle persone si presentano anche imprecazioni immotivate e l’uso di parole sconvenienti (coprolalia).