I casi accertati del coronavirus Covid-19 non stanno aumentando fuori dalla Cina: è quanto ha affermato Michael Ryan, direttore esecutivo del programma per le emergenze sanitarie dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), durante la conferenza del 13 febbraio a Ginevra (qui la trascrizione del discorso completo, in inglese). «Il numero di Paesi interessati dall'epidemia di nuovo coronavirus non è aumentato», ha dichiarato: «A parte il caso della nave da crociera Diamond Princess, i contagi fuori della Cina non hanno mostrato alcuna accelerazione». Al momento (qui i dati in tempo reale) i Paesi dove il virus si è diffuso sono 24 (Cina a parte), con 447 contagi totali e due decessi (per quanto ne sappiamo al 13 febbraio, l'ultima è un'ottantenne di Kanagawa, in Giappone).
Niente allarmismi. «Dobbiamo fare molta attenzione a trarre conclusioni dai numeri che leggiamo giornalmente», ha affermato Ryan, facendo riferimento al picco di quasi 15.000 casi registrato a Hubei. Un picco, come vi abbiamo spiegato, non reale, ma dovuto a un ampliamento dei criteri diagnostici del virus. «La maggior parte dei casi risale a giorni o settimane precedenti, o si riferisce addirittura a contagi avvenuti all'inizio dell'epidemia», ha spiegato l'esperto: «non si tratta di migliaia di casi registrati in un solo giorno.»
In attesa. Diversa è invece la situazione della Diamond Princess, la nave da crociera attraccata a Yokohama, in Giappone, con a bordo 3.700 passeggeri. Dal 4 febbraio è in quarantena, su ordine delle autorità giapponesi: gli infetti vengono portati a terra per essere curati, mentre tutti gli altri rimangono chiusi nelle loro cabine, a eccezione degli ultraottantenni risultati negativi al test, che hanno infine ricevuto il permesso di sbarcare. Per ora sono 218 le persone contagiate, ma il numero cresce rapidamente, con 44 nuovi casi solo nella giornata di ieri (12 febbraio).