Entro la fine del secolo il tabacco avrà ucciso un miliardo di persone, principalmente in Paesi a basso e medio reddito come la Cina: il come lo spiega uno studio pubblicato su The Lancet Public Health, che ha analizzato le abitudini e la salute di oltre 500.000 cinesi fumatori nell'arco di 11 anni. Oltre ad aumentare il rischio di morte prematura, il fumo incrementerebbe anche quello di sviluppare una serie di malattie che colpiscono non solo i polmoni, ma anche altri organi del corpo.
Lo studio. La ricerca ha incluso 512.000 adulti (dai 30 ai 79 anni, 210.000 uomini e 302.000 donne), reclutati tra il 2004 e il 2008 e seguiti mediamente per 11 anni, provenienti da dieci diverse aree urbane e rurali della Cina. Di tutti i partecipanti, uno su tre (quasi sempre un uomo) aveva fumato regolarmente almeno per un periodo della vita: durante lo studio sono statidiagnosticati 1,14 milioni di nuovi casi di malattie, e quasi 50.000 partecipanti sono morti.
I rischi connessi. Di tutte le 85 cause di morte e le 480 malattie studiate, il fumo è risultato un fattore di rischio per 22 cause di morte (17 per gli uomini e nove per le donne) e 56 malattie (50 per gli uomini e 24 per le donne). In confronto ai non fumatori, i tabagisti avevano un rischio mediamente maggiore del 10% di sviluppare una qualunque malattia – dal 6% del diabete al 216% del tumore alla laringe.
Peggio gli uomini o le donne? Il problema è maggiore negli uomini cinesi, ma solo perché normalmente fumano di più e più regolarmente delle donne: queste ultime, infatti, sono relativamente più a rischio di soffrire di malattie respiratorie rispetto agli uomini, e sono più vulnerabili agli effetti dannosi del tabacco. A prescindere dal sesso, i fumatori muoiono mediamente dai tre ai cinque anni prima rispetto ai non fumatori, e tra gli uomini questo divario è destinato ad aumentare notevolmente nei prossimi decenni, se non si farà nulla per cambiare la situazione.


Unica speranza: smettere di fumare. Circa la metà degli uomini che iniziano a fumare prima dei 18 anni finisce per morire a causa del tabacco, a meno che non smetta per sempre: a dieci anni dallo stop, i rischi sanitari per gli ex fumatori sono pari a quelli di chi non ha mai fumato. «Due terzi dei giovani uomini cinesi fumano, e la maggior parte inizia prima dei 20 anni», sottolinea Liming Li, uno degli autori, che avverte: «a meno che non smettano, circa la metà di loro verrà uccisa da questo vizio».
Pacchetti più espliciti. Il tabagismo in Cina è un problema molto serio: circa il 40% del tabacco di tutto il mondo viene fumato dai cinesi, quasi esclusivamente da uomini. Secondo Zhengming Chen, uno degli autori dello studio, per limitare i tremendi rischi sanitari che deriveranno nei prossimi anni da questa abitudine è necessario aumentare il prezzo delle sigarette e segnalare chiaramente nei pacchetti (come avviene nella gran parte del resto del mondo) le malattie alle quali si va incontro fumando.