La Food and Drug Administration, l'agenzia regolatoria degli alimenti e dei farmaci negli Stati Uniti, ha da poco concesso l'autorizzazione di emergenza a un dispositivo portatile che scova le infezioni da SARS-CoV-2 in soli tre minuti, analizzando il respiro delle persone positive alla covid. InspectIR rintraccia nel fiato emesso dai pazienti colpiti dall'infezione, l'impronta tipica del nuovo coronavirus, con una velocità e un'accuratezza che hanno portato alcuni organi di stampa a celebrare prematuramente la fine dell'era dei tamponi nasali. Ma è proprio così?
InspectIR: Come funziona. Molte malattie causano alterazioni fisiologiche nei composti emessi attraverso il respiro, e alcuni prototipi di test anti-covid di questo tipo sono già usati in diverse nazioni. InspectIR, ideato da una piccola azienda privata di Frisco (Texas) è il primo di cui sia stata autorizzata la vendita negli USA. Sfruttando la tecnica della gascromatografia-spettrometria di massa, analizza i livelli di cinque composti organici volatili (sostanze presenti nel respiro e prodotte dal metabolismo umano) associate all'infezione da SARS-CoV-2. Quando InspectIR rileva questi marcatori - i produttori non hanno specificato esattamente quali - restituisce in tre minuti il responso di presunto positivo: la diagnosi deve comunque essere confermata con un tampone molecolare.
Accuratezza. Nei test clinici sponsorizzati dall'azienda e condotti su 2.409 asintomatici, il test del respiro ha dimostrato una sensibilità del 91%, ossia ha rilevato correttamente in oltre 9 casi su 10 chi poi è risultato effettivamente positivo al tampone classico. La specificità è invece del 99%: significa che la probabilità di falsi positivi è molto bassa. I risultati andranno comunque verificati in studi clinici indipendenti.
Pro e contro. InspectIR potrebbe trovare applicazioni interessanti nei contesti in cui si richiedono più tamponi nasali al giorno o nei quali è necessario effettuare screening di massa in breve tempo, per esempio prima dei concerti o degli eventi sportivi, negli aeroporti, agli ingressi delle grandi aziende o nei quotidiani allenamenti delle squadre in sport professionistici.
Ma presenta anche diverse criticità: è molto ingombrante (è grande come un trolley) e nonostante la velocità riesce a processare soltanto una ventina di campioni all'ora. Per usarlo su larga scala tra 10-12 settimane, quando approderà sul mercato statunitense, bisognerebbe aumentare i ritmi di produzione: al momento si arriva a un centinaio di macchinari prodotti a settimana. Alcune sostante ingerite o fumate (come il tabacco) potrebbero alterare i risultati, e la risposta fornita non è esattamente una diagnosi, ma più una firma biochimica compatibile con la covid.
Pertanto la diffusione di questo test non diminuirebbe il bisogno di tamponi, non ancora pronti ad andare in pensione.