La luce visibile è solo una piccola "fetta" dello spettro elettromagnetico: le onde radio, infrarosse, ultraviolette, i raggi gamma e X, sfuggono alla nostra vista e ci precludono la comprensione di una vasta fetta di Universo.
Mai visti così. Prendete, per esempio, gli ultravioletti: quante volte ci siamo sentiti ripetere che è bene moderare l'esposizione solare, per limitare i danni di questi raggi sulla pelle? Il fotografo americano Thomas Leveritt ha deciso di mostrare concretamente l'impatto dei raggi UV sul volto umano. Grazie a un apposito filtro, capace di captare la luce nella lunghezza d'onda di 330–380 nanometri, ha trasformato la sua telecamera in un "occhio" capace di vedere i raggi ultravioletti.
Macchina del tempo. Con questa attrezzatura ha girato per le strade di Brooklyn (New York) inquadrando una serie di ignari volontari. La sua telecamera capta i raggi UV del Sole riflessi sulla pelle delle persone: l'effetto, per chi si vede sotto questa inedita luce, è quello di un viso invecchiato e pieno di efelidi. Da qui, le reazioni stupite - a tratti, sconvolte - delle persone inquadrate (guarda come invecchia la pelle scottata dal sole).
Schermo impenetrabile. Il punto di svolta dell'esperimento è stato fornire ai passanti un tubetto di protezione solare: queste creme assorbono i raggi UV impedendo che raggiungano la pelle. Ecco perché, anche se alla luce visibile appaiono bianche, dietro alla telecamera di Leveritt sembrano nere. Come se i volontari si stessero spalmando la faccia di petrolio. Anche gli occhiali da sole assorbono gli ultravioletti: la telecamera li vede come schermi impenetrabili.






La scienza dei raggi UV. La luce ultravioletta ci arriva in tre varianti: UVA (la lunghezza d'onda maggiore, e con il minore impatto energetico), UVB e UVC (i più pericolosi). I raggi UVC sono abbastanza energetici da uccidere le cellule dell'epidermide: fortunatamente, il Sole emette maggiori quantità di raggi UVA che delle altre, più dannose varianti; inoltre, buona parte dei suoi raggi viene assorbita dall'atmosfera terrestre e dallo strato di ozono presente nella stratosfera. Anche la ridotta percentuale che arriva fino a noi, però, può avere effetti dannosi. Se dosi moderate di Sole stimolano la produzione di vitamina D attraverso la pelle, un'esposizione eccessiva distrugge la vitamina A e può causare alcuni tipi di cancro (leggi anche il nostro speciale sui pericoli del Sole).
Il video di Leveritt mostra il nostro volto più vulnerabile ai danni del Sole: da rivedere ogni volta che siamo tentati di non spalmarci la protezione solare.
Scopri anche il meccanismo molecolare alla base delle scottature. E leggi perché l'abbronzatura è, per molti, come una droga.







